Scatta la libertà di cognome: adesso si sceglie il preferito

RomaNon hai mai sopportato il tuo cognome? Oppure avresti preferito prendere quello di tua madre perchè suonava meglio con il tuo nome di battesimo? O meglio ancora vorresti i cognomi di entrambi i tuoi genitori? Da domani diventerà più facile cambiare. Non solo. La madre che si è risposata potrà pure chiedere di aggiungere il cognome del marito, nuovo, a quello dei propri figli. Per chi è divenuto cittadino italiano sarà possibile mantenere il proprio nome di origine.
Oggi il consiglio dei ministri, tra i tanti provvedimenti in discussione, dovrebbe prendere in esame e dare il via libera anche al decreto che modifica le disposizioni in materia di stato civile proprio riguardo alla disciplina sul cognome. Provvedimento che una volta approvato e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entrerà in vigore entro 60 giorni. Ad illustrarlo sarà il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, che negli ultimi mesi ha lavorato sulla semplificazione delle mille maglie burocratiche che rendono più complicata la vita dei cittadini.
Che cosa cambia esattamente? Il cittadino che sente l’esigenza di cambiare il proprio cognome si troverà di fronte un iter più semplice e più veloce perchè la competenza passa esclusivamente nella mani del Prefetto e non dovrà invece più passare anche al vaglio del ministero dell’Interno.
Il testo di riferimento è quello del 3 novembre del 2000 che viene sostanzialmente modificato rispetto al titolo decimo. Vengono cancellati quattro articoli che imponevano di fare richiesta di qualsiasi cambiamento anche al Viminale.
Si modifica invece l’articolo 89 (diventato l’articolo 2) nel quale ora si legge che «chiunque vuole cambiare il nome o aggiungere al proprio un altro nome, ovvero vuole cambiare il cognome, anche perchè ridicolo o vergognoso, o perchè rivela l’origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, deve farne domanda al prefetto della provincia del luogo di residenza o di quelle nella cui circoscrizione è situato l’ufficio dello stato civile dove si trova l’atto di nascita al quale la richiesta si riferisce».
Dunque l’unica autorità chiamata a pronunciarsi sarà il Prefetto al quale ovviamente spetterà esaminare la validità delle affissioni e delle notifiche. Sempre al prefetto spetterà l’ultima parola sulle eventuali opposizioni.
Anche per le opposizioni cambia le norma, prevedendo che chiunque abbia interesse può avanzare opposizione entro trenta giorni dalla data dell’ultima notificazione alle persone interessate o dell’ultima affissione.
Dovrebbe scomparire anche la previsione che imponeva il divieto di attribuire cognomi di importanza storica o tali da indurre in errore circa l’appartenenza a famiglie illustri o particolarmente note nel luogo di nascita o di residenza.
Sicuramente questa era una delle semplificazioni più attese dai cittadini. Diversi disegni di legge sulla possibilità di attribuire il doppio cognome sono stati presentati nel corso degli anni in Parlamento ma non sono mai arrivati all’approvazione.
L’attribuzione del solo cognome paterno è quasi esclusivamente italiana. Ad esempio in Spagna e in tutti i paesi dell’America Latina da sempre si eredita il doppio cognome anche se poi nell’uso quotidiano se ne usa uno solo , scegliendo indifferentemente tra quello paterno e quello materno.

Il noto pittore Pablo è noto con il nome della madre, Picasso, e non con quello del padre, Blasco.
I tedeschi possono scegliere e così pure si può fare in Inghilterra. In Francia una legge varata uan decina di anni fa ha aperto al doppio cognome, paterno e materno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica