Le mosse dei cardinali e i veleni: "Per il 7 avremo il nome giusto"

L'italiano Filoni: "Ce la faremo". Sul "País" la presunta vittima di Cipriani, accusato di abusi: "Morto Francesco ricomincia la festa"

Le mosse dei cardinali e i veleni: "Per il 7 avremo il nome giusto"
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È iniziato il countdown per il Conclave, che comincerà mercoledì 7 maggio, nel pomeriggio. Sul tetto della Sistina si monta il comignolo per la fumata, anche le stufe sono pronte. Insomma, l'allestimento è quasi fatto. Gli ultimi cardinali stanno arrivando in Vaticano; all'appello ne mancano solamente quattro. Due non si presenteranno per motivi di salute (sono Antonio Canizares e John Njue, rispettivamente arcivescovo emerito di Valencia e arcivescovo emerito di Nairobi), mentre le stanze per i cardinali a Santa Marta verranno assegnate per sorteggio.

C'è già chi si dice sicuro che per l'inizio dell'elezione si troverà anche una quadra sul nome del futuro Papa. C'è una «responsabilità comune che viene espressa da noi cardinali. Questi giorni sono venuti fuori tanti aspetti. Il Papa deve assicurare l'unità di tutta la Chiesa», dice il cardinale Fernando Filoni entrando in Vaticano per la nuova riunione della Congregazione generale, ieri mattina. Si riuscirà dunque a trovare il nome giusto entro il 7 maggio? «Ce la faremo, come si è sempre fatto», ribatte il porporato.

Intanto i vigili del fuoco del Vaticano lavorano a ritmo serrato per sistemare la canna fumaria collegata a due stufe, una di ghisa e una più moderna. La prima è del '39 e servirà a bruciare le schede degli scrutini; la seconda è più recente, del 2005, e sarà utilizzata invece per bruciare i fumogeni che dovrebbero dare il colore nero in caso di non elezione e quello bianco al momento della scelta del successore di Francesco. Contemporaneamente, con la fumata bianca, verranno suonate anche le campane. In questo modo il messaggio che arriverà dalla Sistina al mondo intero sarà inequivocabile.

Continuano intanto le discussioni alle Congregazioni. Ieri sono stati 25 gli interventi; tra i temi più dibattuti l'evangelizzazione, la domanda di comunicare il Vangelo soprattutto ai giovani, le Chiese dell'Oriente, con le loro sofferenze e le sfide. Affrontati anche il tema degli abusi sessuali e degli scandali finanziari. Altra gatta da pelare per i porporati è il caso del cardinale Juan Luis Cipriani, sanzionato da Papa Francesco dopo le accuse di molestie a un minore. Per alcuni principi della Chiesa il «problema» non si pone perché non è un elettore. Mentre la presunta vittima di abusi, in una intervista a El Pais, ha espresso la propria «indignazione» per «l'assenza di azioni della Santa Sede». Il messaggio che emerge, per la vittima, è che «morto il Papa, ricomincia la festa».

La «battaglia» tra i papabili corre anche sui social. Per il popolo di X è Pietro Parolin il favorito alla successione di Bergoglio. Secondo una ricerca di Arcadia l'ex segretario di Stato incassa il maggior numero di interazioni su X e scalza dal primo posto - rispetto al precedente monitoraggio - il cardinale Luis Antonio Tagle.

Consistente anche il recupero del cardinale Matteo Zuppi, mentre lo statunitense Timothy Dolan, che oltre a X è presente anche su Facebook, sta facendo registrare, negli ultimi giorni, una crescita di audience. Chissà se i social ruberanno la scena allo Spirito Santo.

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