Il sindacalista, Macron in conclave e l'odio di piazza: ecco il podio dei peggiori

Un sindacalista della Cgil si inventa una aggressione squadrista. Le trame di Macron sul futuro Papa. La sinistra prende in ostaggio il Paese dal 25 aprile al Primo maggio. Ecco il peggio della settimana

Il sindacalista, Macron in conclave e l'odio di piazza: ecco il podio dei peggiori
00:00 00:00

Al terzo posto del podio dei peggiori questa settimana abbiamo un sindacalista: Fabiano Mura, dirigente della Cgil-Fillea di Genova. Giorni fa aveva denunciato di essere stato vittima di un'aggressione squadrista: "Mi hanno inseguito, mi hanno sputato addosso, facevano il saluto romano". Poi pure le botte: "Una manata sul costato, un pugno alla mascella e alcuni colpi su una gamba". Insomma, un pestaggio in piena regola. La sinistra aveva subito cavalcato la notizia, in piazza e in televisione: "Con la destra al governo, sono tornate le camicie nere". Peccato che si trattasse di una bufala. Al termine delle indagini la Digos ha, infatti, stabilito che non c'è stata alcuna aggressione e che il sindacalista si è inventato tutto. Tanto che la Procura di Genova lo ha indagato per simulazione di reato. Non bastavano i progressisti che vedono fascisti ovunque, ora dobbiamo sorbirci pure quelli con le allucinazioni.

Sul secondo gradino del podio torna il presidente francese Emmanuel Macron. Dopo aver fatto di tutto per apparire negli scatti che hanno immortalato lo storico incontro tra Trump e Zelensky nella Basilica Vaticana, eccolo organizzare un pranzo a Villa Bonaparte per incontrare i porporati francesi e "pilotare" il loro voto sul futuro Pontefice. Il suo obiettivo è portare al soglio di San Pietro l’arcivescovo metropolita di Marsiglia, Jean-Marc Noël Aveline, cardinale progressista e decisamente pro accoglienza. Una partita giocata più da politico che da credente viste anche le battaglie ultra laiciste portate avanti all'Eliseo. Battaglie, come quella di inserire il diritto all’aborto in Costituzione, che lo avevano allontanato da papa Francesco. Non è forse un caso che durante il proprio pontificato Bergoglio non sia mai andato a Parigi. Nemmeno quando venne riaperta la cattedrale di Notre-Dame. Ma il passato è passato. E, sognando di fare come i vecchi imperatori francesi, Macron guarda al futuro, soprattutto al suo.

Al primo posto c'è la sinistra, quella estrema, che per una settimana ha preso in ostaggio il Paese. Fanno così tutti gli anni. Prima il 25 aprile, strappandolo agli italiani per trasformarlo immancabilmente in una festa di parte, a tratti anche violenta, con fantocci a testa in giù, minacce e insulti. E poi lo stesso copione sei giorni dopo, il Primo maggio, con le celebrazioni per i lavoratori che cedono il posto alle rivendicazioni pro Pal. Se al concertone di Roma si sono limitati a intonare "Bella ciao" e a dedicare alla causa palestinese un brano della tradizione ebraica, a Torino si sono presi la scena i centri sociali che, saliti sul palco, hanno bruciato le bandiere di Israele, dell'Unione europea e degli Stati Uniti.

È un vento d'odio strisciante, quello che soffia nel nostro Paese e che, in una continua escalation dei toni, rischia prima o poi di sfociare in violenza. Prima che questo accada la sinistra faccia un passo indietro, riscopra il significato della parola "pacificazione" e torni ad occuparsi dei lavoratori anziché genuflettersi alla dittatura delle minoranze.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica