Roma - «Mi auguro che, superato questo inizio di legislatura, si possa realmente avviare un confronto che parte da un presupposto storico senza precedenti: nella precedente legislatura, al suo termine, è avvenuta la legittimazione reciproca delle parti, in occasione dell’avvio del confronto sulla riforma elettorale. Per la prima volta, in un sistema bipolare nel nostro Paese, le posizioni opposte si sono legittimate reciprocamente. Partiamo da questo aspetto, valorizziamolo, in maniera tale che si abbandoni il clima dei veleni, dei contrasti pregiudiziali, per confrontarci sui contenuti». Così il presidente del Senato, Renato Schifani, risponde ai microfoni del Gr Parlamento Rai alla critica del segretario del Partito democratico, Walter Veltroni, che alla maggioranza ha rimproverato la non condivisione sulle candidature per le presidenze di Camera e Senato.
Quanto al ruolo della Camera Alta, il presidente ricorda che «il Senato è destinato, sulla base della maggioranza delle proposte costituzionali poste sul tappeto, come futura Camera delle Regioni, di compensazione tra le istanze del futuro mondo delle autonomie che tende ad avere sempre più autorevolezza, decisionismo e indipendenza, e le scelte delle politica unitaria del Paese». Tuttavia, nota, «fin quando questo progetto di riforma non sarà realizzato, il Senato sarà chiamato a svolgere il ruolo identico a quello della Camera. Mi auguro che lo faccia con l’autorevolezza che ha sempre mantenuto (e sono certo che non sfuggirà questa occasione), anche perchè il Parlamento dia una maggioranza chiara, dia una opposizione altrettanto chiara, dia un segnale dei cittadini di riduzione del numero dei partiti e quindi dei gruppi parlamentari. Vi sono tutti i presupposti perché questa legislatura, seppur nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione sui temi politici e del governo, possa trovare grandi momenti di intesa sui temi che stanno a cuore ai cittadini: la sicurezza, la riforma costituzionale e anche l’attenzione alle fasce deboli del Paese».
Schifani si sofferma poi sulla sconfitta della sinistra, non più rappresentata in Parlamento: «Ho prestato una certa attenzione a questo tema nel mio intervento - ricorda - invitando le forze politiche presenti in Parlamento a non sottovalutare questo aspetto e a farsi carico di un tema nuovo, al quale forse non si era preparati: ignorare che nel Paese vi sono delle forze politiche significative che non hanno rappresentanza in Parlamento, sarebbe gravissimo.
Mi sforzerò per fare in modo che si trovino dei meccanismi di concertazione con questi partiti, in maniera tale che anche la loro voce, seppur senza incidenza parlamentare, possa essere fatta propria nel dibattito parlamentare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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