Lo sci azzurro orfano di Ghedina «Sogno di tornare ma sarei pazzo»

Rocca è infortunato, a Blardone manca il punteggio per partecipare. La punta dell’Italia diventa Peter Fill

Maria Rosa Quario

Comincia a Lake Louise, nell’Alberta canadese, la coppa del mondo dei velocisti. Discesa oggi, superG domani, andrà come deve andare, ma noi italiani in ogni caso ci sentiamo già un po’ orfani, perché per la prima volta dal 1988 al via con la tuta azzurra non ci sarà Kristian Ghedina, e scusate se è poco. Kristian, 13 vittorie in carriera, vedrà la gara davanti alla tivù, il cuore in pista con i compagni. «Conosco perfettamente la pista di Lake Louise, ho seguito le prove in diretta davanti al computer, vedevo i numerini fermarsi ad ogni intertempo e immaginavo ogni passaggio, soffrivo come se in pista ci fossi io».
Durante l’estate Kristian non ha sentito la nostalgia dello sci, impegnato com’era a farsi conoscere sulle piste d’asfalto come pilota (già un podio a Vallelunga, elogi a non finire da parte di sponsor e tecnici), ma ora che la sua nuova carriera è ferma e che la coppa ricomincia, un po’ di tristezza c’è: «Il sogno sarebbe quello di tornare, magari in Val Gardena, vincere la gara e poi dire stop per sempre. Ma non ho più sciato, non sono allenato, sarebbe una pazzia».
L’uomo di punta della squadra italiana diventa così Peter Fill, numero 15 mondiale in discesa e 8° in superG, tre podi nell’ultima stagione ben suddivisi fra supercombinata, superG e discesa. Dice Ghedina: «Fill deve dimostrare di non essere un’eterna promessa, adesso è il momento di fare vedere quanto vale, credo sarà molto motivato, come Sulzenbacher, che in estate è stato messo da parte dalla federazione e si è allenato per conto suo». Peter in estate si è allenato invece con il super team di Rocca, Blardone e Simoncelli, una squadra già dimezzata visto che Rocca è a casa a curarsi la distorsione al ginocchio (rientrerà a Beaver Creek nel prossimo fine settimana) e che Blardone non può partecipare alla discesa non avendo il minimo di punteggio richiesto (se ne sono accorti solo alla vigilia delle prove: ogni commento è superfluo).
Ghedina non sarà il solo grande assente a Lake Louise. Mancherà il campione olimpico di superG Kjetil André Aamodt, che ha problemi ad un ginocchio e farà il suo esordio più avanti nella stagione, puntando soprattutto ai Mondiali di febbraio. E mancheranno anche Daron Rahlves e Lasse Kjus, che si sono ritirati. Rahlves, come Ghedina, è rimasto nel mondo della velocità scegliendo però di gareggiare sulle due ruote, il norvegese non ha smentito invece il suo animo tranquillo e per il momento si dedica al golf e alla linea di abbigliamento sportivo che porta il suo nome.
Gli altri ci saranno tutti. Da Hermann Maier a Bode Miller, da Michael Walchhofer al campione olimpico Antoine Deneriaz, per finire con Benny Raich, niente male nelle prove. Prove che però hanno dato indicazioni valide fino a un certo punto, visto che le condizioni del tempo sono sempre state molto variabili, con temperature bassissime, nebbia, vento e neve. Da quest’anno fra l’altro l’ultima prova, disputata ieri sera alle 19.30 italiane (stesso orario oggi per la gara, in diretta su RaiSportSat e su Eurosport), non vale per stilare gli ordini di partenza: la Fis ha infatti deciso di equiparare la discesa al superG e di far partire i migliori trenta della lista mondiale in ordine invertito.


La coppa femminile riprende invece ad Aspen, gigante oggi (diretta TV RaiSat e Eurosport ore 18 e 21) e slalom domani, il primo senza la spagnola Rienda Contreras, fuori gioco dopo l’infortunio al ginocchio in allenamento. Per l’Italia, con Karen Putzer ancora convalescente e non pronta per la coppa, la speranza è che Nadia Fanchini abbia superato i problemi estivi e ritrovato un po’ di fiducia.

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