Mariuccia Chiantaretto
da Washington
Lo sciopero dei mezzi pubblici di New York che lo scorso 20 dicembre bloccò la città per tre giorni è costato al presidente del sindacato, Roger Toussaint, la condanna a dieci giorni di carcere e mille dollari di multa per non aver obbedito all'ordine della magistratura di far tornare gli scioperanti al lavoro. Al sindacato sono iscritti 33.700 lavoratori a tutt'oggi senza contratto. L'azienda dei trasporti ha rifiutato di riprendere le trattative e la vertenza è stata sottoposta a una commissione statale di arbitraggio.
La drastica decisione «antisciopero» è stata presa martedì dal giudice della Corte suprema dello Stato di New York, Theodore Jones. Il giudice non si è ancora pronunciato sulla mega multa da tre milioni di dollari che il sindacato dei lavoratori dei mezzi pubblici dovrebbe pagare per non aver obbedito all'ordine del tribunale contro lo sciopero.
Lo scorso 20 dicembre, quando il giudice aveva chiesto a Toussaint di non proclamare lo sciopero, il presidente del sindacato aveva fatto orecchie da mercante anche se una legge dello Stato vieta espressamente ai dipendenti pubblici di sospendere il servizio.
Dopo la prima caotica giornata in cui l'intera New York era rimasta bloccata da un gigantesco nodo di traffico che non si era risolto fino a notte fonda, il giudice Jones aveva fatto un nuovo appello a Roger Toussaint precisando che da quel momento in poi il sindacato sarebbe stato multato di un milione di dollari al giorno.
Il tesoriere del sindacato Ed Watt ed il segretario contabile Darlyne Lawson sono stati multati di 500 dollari ciascuno. Toussaint, presente in aula al momento della lettura della sentenza, non è stato arrestato immediatamente. Il giudice Jones gli ha concesso trenta giorni di tempo per presentare il ricorso d'appello.
Lunedì, nel corso dell'interrogatorio, Roger Toussaint aveva spiegato al giudice: «Mi assumo tutta la responsabilità delle mie azioni. Siamo stati costretti allo sciopero dal modo arrogante in cui l'azienda dei trasporti gestiva la trattativa. La decisione di fermare i mezzi pubblici era l'ultima carta per ottenere un contratto dignitoso». Poche settimane dopo lo sciopero, il sindacato respinse una nuova proposta daccordo presentata dallazienda.
La decisione del giudice Jones di mandare il presidente del sindacato in prigione ha ottenuto in pratica solo consensi. Il governatore dello Stato, George Pataki, ha commentato: «È assolutamente appropriato considerare Toussaint ed i suoi collaboratori responsabili del disagio che ha colpito l'intera popolazione di New York».
Eileen Long, la madre di un giovane pompiere costretto a recarsi al lavoro in bicicletta per via dello sciopero e gravemente ferito in seguito ad un incidente stradale, trova la condanna a dieci giorni di prigione troppo lieve: «Dovevano condannarli a pene più severe. Dieci giorni sono nulla».
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