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È scoccata l'ora del cambiamento

Il Ceo Davide Traxler sta dando una nuova impronta alla Maison, più efficace e dinamica

Fabrizio Rinversi

Parmigiani Fleurier, dopo l'arrivo di Davide Traxler nel marzo del 2018, ha avviato una profonda revisione sotto il profilo organizzativo e commerciale. Manager di grande esperienza, attivo nel settore orologiero/gioielliero da oltre quindici anni, giunto alla guida della Maison fondata da Michel Parmigiani, fin da subito ha definito un percorso chiaro, per indirizzare nella giusta direzione elementi positivi e virtuosi, costituiti da collezioni ben identificate evolutesi nel tempo e da un impianto manifatturiero di primissimo piano: «Dal punto di vista delle strutture, abbiamo razionalizzato, in particolare, il settore europeo, centralizzando la logistica e il servizio post-vendita, con una sede primaria a Monaco, in Germania. Sotto il profilo distributivo vogliamo creare partnership forti con una cinquantina di retailers al mondo, per arrivare a 150 porte complessive, un numero ottimale per noi. Riguardo al prodotto, abbiamo la manifattura e, soprattutto, siamo credibili sul mercato. L'obiettivo è ridurre il catalogo, al massimo, su 50/60 referenze nel giro di due anni, essendocene allo stato circa 300. In questa operazione abbiamo riportato l'attenzione sul reparto Restauro e Pezzi Eccezionali, una vocazione di Michel, dipartimento che è stato ingrandito a livello di personale e che gestirà un budget a parte per offrire restauri di alto livello ai musei». Progetti molto ambiziosi che sono in fase di concreta attuazione e con risultati incoraggianti. Perno su cui tutto ruota è, come accennato da Traxler, la struttura manifatturiera, composta da cinque realtà interagenti: Vaucher Manufacture Fleurier SA, specializzata nei segmenti «Alta Gamma» e «Prestige», si occupa di R&D, prototipazione, assemblaggio e incassatura dei movimenti; Atokalpa, produce tutti gli elementi che costituiscono lo scappamento e l'organo di regolazione; Les Artisans Boîtiers, realizzazione casse; Elwin, tornitura orologiera e, in particolare, degli assi del bilanciere; Quadrance et Habillage, produzione quadranti. Insomma, un articolato sistema al servizio di tre pilastri fondamentali costituiti dalle collezioni Toric, Tonda e Kalpa. Proprio in quest'ultimo contesto va collocata una delle ultime novità presentate, il Kalpagraphe Black, un cronografo dalla cassa tonneau, da 44,45 x 39,2 mm, con la stilizzazione delle anse a rilievo rispetto alla carrure, per poi chiudersi secondo una studiata curvatura sul cinturino in caucciù. È in acciaio ADLC nero brillante e si abbina a pulsanti a pompa e corona in oro rosa. D'effetto il quadrante, su vetro zaffiro fumé interno a visualizzare discretamente il fronte del movimento, accogliendo l'applicazione delle scale dei singoli contatori (dorate per i minuti e le ore crono, in grigio per i piccoli secondi) e l'apertura sul datario al 12. Dispone del calibro automatico di manifattura PF 334 (28.800 alternanze/ora, 68 rubini, riserva di carica di 50 ore).

Conclude Traxler: «Con la collezione Kalpa abbiamo intrapreso un percorso contemporaneo, audace, introducendo caucciù, titanio, sportività».

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