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Scofield l’«esploratore», in 40 anni mai due volte la stessa musica

La storia della chitarra jazz passa anche attraverso le sue mani. Si chiama John Scofield e stasera sarà al Parco della Musica. È l’occasione per presentare al pubblico Piety street, pubblicato circa un anno fa. L’ultima incisione di un musicista che in circa quarant’anni ha esplorato vari stili nell’ambito del mondo jazz, permettendosi il lusso di collaborare con i più grandi esponenti della musica improvvisata. Il nome di Scofield, infatti, potete trovarlo associato a quelli di Miles Davis, Charles Mingus, Herbie Hancock, George Duke, Jaco Pastorius, Billy Cobham, Chet Baker, Gerry Mulligan. Con Pat Metheny e Bill Frisell, è considerato uno dei magnifici tre della chitarra jazz contemporanea. La sua particolarità sta nel saper suonare diversi stili con estrema facilità: questo talento deriva dalla curiosità che lo ha spinto a studiare le mille sfumature del jazz e le sue evoluzioni, passando dal be bop, alla fusion, al funk, al soul jazz. E naturalmente, negli anni, ha saputo sviluppare un linguaggio armonico del tutto personale, segnando un punto di svolta nello sviluppo dello strumento. Sul palco dell’Auditorium Scofield sarà accompagnato da Michael Eckroth (pianoforte e tastiere), Benjamin Street (basso), Bill Stewart (batteria). Proprio in questi giorni, intanto, esce un nuovo lavoro del chitarrista americano. Si chiama «54» ed è stato realizzato insieme a Vince Mendoza, direttore della Metropole Orchestra. Mendoza ha lavorato su nuovi arrangiamenti per orchestra delle composizioni di Scofield, coinvolgendo l'autore nel progetto.

Una piccola curiosità per appassionati: due biglietti per il concerto di Scofield sono in palio con il Quizzorium di Radio Parco della Musica, la web-radio dell'Auditorium (www.auditorium.com). E nei prossimi giorni verranno regalati altri preziosi tagliandi per i concerti di Brad Mehldau e Bobby McFerrin.

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