Un invito a visitare opere darte e musei attenti non solo allestetica, ma con la spinta a guardare oltre. La proposta dellarcivescovo, Angelo Scola, arriva al Museo diocesano, alla presentazione del nuovo catalogo sistematico del sito espositivo inaugurato nel 2001 nel complesso di SantEustorgio. Cinquecento pagine illustrate da opere darte e cimeli, tra cui alcuni legati al patrono SantAmbrogio, e dipinti realizzati dagli arcivescovi che si sono succeduti a Milano. Così, a salutare il nuovo catalogo, sono arrivati il cardinale Angelo Scola, il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, e il neo vescovo di Novara, Franco Brambilla, vicario episcopale della cultura.
«È una cosa molto bella che moltissime persone visitino i musei e le mostre, solo che queste visite potrebbero essere accompagnate a un godimento non puramente estetizzante: a volte sembra un fatto puramente ludico, separato dallio e da un armonico rapporto con il creato» dice il cardinale. Invece lopera darte «ti cattura e ti costringe verso lalto» e anzi nella storia è sempre stato il suo ruolo. «Coniugare arte e fede - conclude Scola, rispondendo ai giornalisti - è nel Dna dellesperienza cristiana da secoli: oggi abbiamo mezzi e possibilità straordinari per comunicare tutto questo».
Scola: «Bellissime le file ai musei, ma guardiamo ancora più in alto»
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