Scommesse, Signori e i cinesi "vestiti" da troupe E l'arbitro di Lega Pro di professione bookmaker

Strana visita dell’ex bomber nel ritiro del Bologna per accompagnare giornalisti mai accreditati. Erano gli scommettitori? E si scopre che l’arbitro di Cremonese-Spezia, il "capolavoro" di Paoloni, lavora per una grossa agenzia di bookmakers inglesi

Scommesse, Signori e i cinesi "vestiti" da troupe 
E l'arbitro di Lega Pro di professione bookmaker

Piena collaborazione, grande intesa, eccetera eccetera. Il vertice di ieri a Cremona tra magistratura penale e magistratura sportiva si conclude all’insegna delle solite dichiarazioni pubbliche che non vogliono dire granché. La verità è che di tutto quanto è venuto a galla successivamente alla retata dell’1 giugno, gli inquirenti cremonesi devono ancora tirare le fila, e che tra le cose da chiarire - nei mille episodi raccontati o appena accennati dagli inquisiti repentinamente «pentiti» - alcuni costringono l'inchiesta a interrogarsi anche sul ruolo effettivamente svolto dalla Procura federale.

In un giorno in cui oltre all’incontro tra il pm Roberto Di Martino e il capo dell’ufficio inchieste Figc Stefano Palazzi accade poco, diventa inevitabile andare a frugare nelle pieghe non solo dell’inchiesta ma anche di episodi accaduti nei mesi scorsi, e allora passati inevitabilmente inosservati. Uno riguarda Beppe Signori, l’ex centravanti della Nazionale tuttora agli arresti domiciliari, considerato l’esponente di maggior spicco della cellula bolognese dell’organizzazione. L’altro riguarda un arbitro che - per quanto bizzarro ciò possa apparire - era anche dipendente di una agenzia di scommesse.

LA STRANA VISITA DI SIGNORI La vicenda di Signori si può ricostruire partendo da un articolo del Resto del Carlino pubblicato l’1 maggio scorso, su una improvvisa visita dell’ex giocatore nel ritiro del Bologna a Casteldebole. Signori sarebbe apparso al centro sportivo per seguire dal vivo l’allenamento, in occasione di una intervista con una troupe televisiva cinese. Nulla di strano, col senno di allora, a parte la inconsueta location scelta per l’intervista. Il problema è che ora a Bologna dicono di non avere mai ricevuto alcuna richiesta di accredito da parte di troupe televisive cinesi, e hanno un ricordo anche abbastanza vago degli asiatici («se fossero cinesi non lo sappiamo») che accompagnavano il Beppe nazionale in quella circostanza. Inevitabile, a questo punto, ricordare che nelle carte dell’inchiesta di Cremona, Signori viene ripetutamente indicato come il referente in Italia dei siti di bookmakers asiatici (detti al telefono «i cinesi», ma prevalentemente ubicati a Singapore) su cui le organizzazioni piazzavano le loro puntate. Che quella a Casteldebole fosse una sorta di visita guidata? Bisogna anche fare presente che nelle giornate successive il Bologna non incappò in risultati «sospetti»: il giorno dopo fu sconfitto 0-1 dal Milan, seguirono due fiacchi pareggi con il Parma (0-0) e con la Fiorentina (1-1). Solo all’ultima di campionato il Bologna stupì tutti facendosi rifilare 4 gol in casa dal Bari già retrocesso: ma in quell’occasione non pare che si siano registrate puntate anomale.

L’ARBITRO DOUBLEFACE La partita è Cremonese-Spezia di quest’anno, una tra le partite più smaccatamente combinate dal portiere grigiorosso Marco Paoloni: che dà addirittura uno spintone all’arbitro per farsi espellere e consentire allo Spezia (che a 3’ dalla fine era sotto di due gol) di recuperare. Come acutamente fa notare ieri Tuttosport, l’arbitro spintonato era Claudio Gavillucci, della sezione Aia di Latina.

Che fa nella vita Gavillucci? Il capo del «customer service» e delle relazioni esterne di Stanleybet, una grossa agenzia di scommesse con sede a Liverpool. La stessa agenzia per cui lavorava Massimo Erodiani, l’allibratore abruzzese che truccava le partite grazie ai servigi del portiere Paoloni...

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