Sono una riserva di cellule bruciagrassi, staminali conservate alla base del collo che tutti - in quantità diverse - possiedono. Cellule del tessuto adiposo «bruno», cioè quello che brucia i grassi e consuma il glucosio, abbondante nei neonati. Ma presente anche negli adulti, come ha scoperto un gruppo di ricercatori coordinati da Saverio Cinti, dell'università politecnica delle Marche. I risultati dello studio sono stati presentati al congresso europeo sull'obesità ad Amsterdam e pubblicati sulla rivista della Federazione delle società americane di biologia sperimentale: potrebbero rendere ancora più scientifica la lotta al grasso, proprio grazie a questa riserva inaspettata.
L'idea dei ricercatori è di «coltivare» queste staminali per ottenere tessuto adiposo bruno in quantità più elevate, da trapiantare in chi soffre di obesità grave o diabete. La riserva di tessuto adiposo bruno è stata scoperta grazie a delle biopsie su pazienti operati alla tiroide: in uno su tre erano presenti le staminali. La quantità è maggiore nelle persone giovani e magre, tende a diminuire con l'età ma, comunque, rimane anche negli adulti, «raccolta» alla base del collo. Secondo gli studiosi è probabile che chi non è magro abbia quantità scarse di tessuto adiposo bruno fin dalla nascita, mentre abbonda il suo rivale, il tessuto bianco, che accumula i grassi ed è considerato il vero responsabile delle pance sporgenti. Insomma nel nostro corpo c'è una fabbrica di materiale bruciagrassi, basterebbe aumentare la produzione («stimolando» le staminali) per attivare il meccanismo naturale anti obesità del nostro corpo. Secondo i calcoli funziona: 50-100 grammi di tessuto adiposo bruno aiutano a perdere 4-5 chili in un anno.
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