Politica

«Scorretto gridare alla vittoria ora Nessuna certezza fino al 28 aprile»

«È la magistratura che controlla eventuali sviste. Sinistra sconcertante, dovrebbe avere più onestà e buonsenso»

Anna Maria Greco

da Roma

«Noi aspettiamo ancora i risultati elettorali che ufficialmente non ci sono. Dunque, nessuno può dire di aver vinto». Peppino Calderisi ha passato la mattinata a palazzo Grazioli ad analizzare il voto con il premier Silvio Berlusconi e il quartier generale di Forza Italia. Anche nel pomeriggio è passato da una riunione all’altra per studiare le contromosse della Casa delle libertà. E il coordinatore dei Riformatori liberali-Radicali per la libertà, ripete con decisione: «La partita non è stata ancora decisa».
Ma ormai sembra chiaro chi farà il nuovo governo, anche se per sottile superiorità sull’altra parte.
«No, guardi, qui si ragiona solo sui dati informalmente e ufficiosamente raccolti dal Viminale, dove affluiscono i risultati che dai seggi arrivano alle prefetture. Il ministero lo fa per soddisfare la curiosità della gente, dei giornali, ma per legge è la magistratura che deve fare il conteggio e controllare che non ci siano sviste, errori, che i conti tornino insomma. Basta guardare il caso Racalmuto, per capire. Solo alla fine la Cassazione dovrà fare la proclamazione».
Stavolta, questo passaggio è così importante perché ogni voto ha la sua importanza.
«Lo scarto di cui si parla tra le due coalizioni è di 24 mila voti, quando normalmente è di 500mila - 1 milione. E in questo momento ci sono ancora 43mila schede contestate che non sono state assegnate né alla Cdl né all’Unione, da parte degli uffici circoscrizionali che fanno capo alle corti d’Appello. Di solito, tra i dati del Viminale e quelli della Cassazione c'è sempre stato uno scarto almeno tra i 40 e i 50-60mila voti. Nel 2001 la differenza è stata di 57mila voti. Pannella per il Viminale ebbe 841.214 voti contro gli 832.213 attribuiti dalla Cassazione, cioè 9.001 in meno. La Lega ebbe uno scarto di 7800 voti in più alla Cassazione. Ecco perché nessuno può gridar vittoria».
Ma Prodi lo fa, invece.
«È scorrettissimo, molto grave. Le dichiarazioni fatte la notte delle elezioni da Prodi e Fassino sono sconcertanti. Dovrebbero avere più buonsenso ed onesta. Anche più cautela».
Voi aspettate solo i dati ufficiali oppure sospettate qualche imbroglio?
«In questa fase, aspettiamo che si concludano le operazioni. E non è detto che alla fine sia meglio per noi, magari saremo penalizzati. Ma ancora non si può dire, questo è il fatto. Sulle contestazioni si vedrà caso per caso e se c’è da fare dei ricorsi si faranno. Però, non è il caso di fare denunce generiche».
Che tempi avrà il controllo definitivo?
«Il 28 aprile saranno convocati i parlamentari proclamati e prima di allora tutto dovrà essere accertato».
Il voto degli italiani all’estero, invece, è già chiaro adesso ed ha prevalso nettamente l’Unione.
«Lì sono state fatte delle sciocchezze di cui nella Cdl si dovrebbe chiedere conto a qualcuno. È prevalso il masochismo, l’autolesionismo. Tremaglia e la Lega dovrebbero spiegare che senso aveva presentare candidature autonome in Antartide e Oceania, invece di concentrare i voti su uno solo.

L’Unione ha fatto così, vincendo anche quando aveva meno voti».

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