Scudetto, la vigilia: a Verona in 15mila per sognare

L’ultimo giro di un romanzo giallo. Domani, poco prima delle 17, sapremo finalmente chi ha vinto questo benedetto scudetto 2010. Via il dente e via (speriamo) il dolore. Un bell’affare tra l’Inter che si è fatta rimontare e la Roma che vuol completare una rimonta leggendaria. Novanta minuti senza supplementi ma con prevedibili altalene di risultati. Come se non bastassero gli ultimi mesi di campionato. Eppure ieri nella capitale sembrava fosse la vigilia di una partita qualsiasi.
Alle radio private si è parlato del rinnovo di Ranieri, del mercato che verrà e del Chievo «bella squadra in grande forma» che «può essere battuta giocando con molta attenzione». Banalità. Certo, la stagione è già ottima, anche se non si capisce perché i tifosi abbiano subito dimenticato l’orrenda figura in Europa League. Tutto stranamente normale, troppo scaramantico il tifo da «non succede...» e troppo stressati gli opinionisti che hanno ormai detto tutto e il suo contrario. Ma se la Roma ci crede ancora (a Verona saranno almeno in 15 mila), i bookmaker già pensano al torneo del prossimo anno. La quota dello scudetto ai giallorossi è salito infatti a 7 contro 1, mentre per i nerazzurri l’obiettivo è sempre più vicino e si gioca addirittura 1,08. Non dovrebbe esserci storia.
Nell’attesa dell’epilogo ieri Francesco Totti si è fatto un giro (il primo della sua vita!) al Colosseo con moglie e figli al seguito. L’incontro con l’altro gladiatore Russel Crowe è di quelli che caricano l’ambiente ma che fanno molto folclore romanesco. Sempre ieri il sito romanews ha giustamente celebrato capitan futuro Daniele De Rossi, speranza giallorossa e italiana (i mondiali chiamano e gli tocca rispondere da par suo, altrimenti saranno dolori). Un minuto dopo il fischio d’inizio di Chievo-Roma, il centrocampista festeggerà i primi 18mila minuti in serie A con addosso la maglia della Roma. Lo farà in un’annata particolare. Iniziata malissimo e terminata alla meno peggio. Ma lui è sempre il primo a crederci e l’ultimo a smettere di sognare. Non potrebbe essere altrimenti. Ciò detto, non è mai venuta meno la stima verso di lui da parte dei più importanti club d’Europa. Dalla scorsa estate, in un cassetto di Trigoria, è nascosta un’offerta arrivata dal Real Madrid di circa quaranta milioni. Tra l’altro, contro il Chievo De Rossi cerca un gol da record contro l’avversario a cui ha segnato di più: già tre volte (come all’Inter), l’ultima nella gara di andata di questa stagione. Un gol da tre punti, in quel caso. Era il 9 gennaio. Toni esordiva all’Olimpico. Daniele piegava gli avversari dopo appena un minuto di gioco. Domenica, Toni potrebbe dire arrivederci a quei tifosi dalla lontana Verona. E proprio a Verona, De Rossi ha già segnato, quattro anni fa. Il 30 aprile 2006 (anche quella volta mancava poco ai mondiali) la prima e unica doppietta in serie A del numero sedici della Roma proprio al Chievo, al Bentegodi. Contro i gialloblu, in dieci precedenti, De Rossi non ha mai perso. Quattro vittorie, sei pari. Stavolta, conta solo un risultato. Magari con un gol, per festeggiare diciottomila istanti romanisti.


Infine un accenno doveroso al mister Ranieri che secondo indiscrezioni si incontrerà entro fine maggio con la Sensi per il rinnovo del contratto che verrà allungato di altri due anni, dal 2011 al 2013, e ritoccato verso l’alto: il tecnico giallorosso percepirà 2 milioni di euro a stagione. Dunque, la nazionale può rivolgersi altrove.

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