Augusto Pozzoli
La vicenda della scuola bilingue arabo-italiana di via Ventura 4, a Lambrate, sembrerebbe arrivata alle battute finali: ci sono 150 bambini che presto potrebbero tornare sui banchi di scuola. Dai responsabili dellassociazione Insieme che gestisce liniziativa non arrivano informazioni sul programma di avvio delle attività, anche se lok ottenuto da Asl e vigili del fuoco sulla idoneità delle sede dovrebbe aver sbloccato una situazione che peraltro continua a sollevare critiche contrarie da parte delle forze politiche che governano a Palazzo Marino. Ma anche su questo fronte sembra si sia aperta una nuova prospettiva: il presidente della commissione comunale educazione Paolo Massari ha convocato per domani mattina una riunione a cui sono stati invitati anche i responsabili di Insieme per discutere del caso. «Dobbiamo dialogare», ha dichiarato Massari. Un segnale per i promotori della scuola bilingue arabo italiana di diversa disponibilità da parte del Comune che finora si era limitato a inviare in via Ventura una lunga serie di ispezioni e controlli. In ogni modo i responsabili di Insieme hanno già ottemperato a sanare anche tutti i rilievi di dettaglio sollevati sia da tecnici comunali che dallo stesso ufficio scolastico regionale. Intanto tutta la documentazione richiesta per ottenere lautorizzazione ad aprire una scuola straniera è stata recapitata al direttore scolastico regionale Mario Dutto che tuttavia non ha ancora dato una risposta. Al ministero della pubblica istruzione la portavoce del ministro Giuseppe Fioroni che nei giorni scorsi aveva incontrato sulla questione lambasciatore egiziano, si limita a dire: «Il caso è di esclusiva competenza del direttore scolastico della Lombardia». In effetti Dutto avrebbe già predisposto il provvedimento di autorizzazione per cui comunque sarebbe in attesa di un beneplacito ministeriale. Cautela comprensibile se si pensa alla vicissitudine della classe araba da avviare preso lIstituto Agnesi di via Tabacchi poi bocciata in seguito alle proteste della Lega e di An dallallora ministro Letizia Moratti. La vicenda di via Ventura nasce tuttavia su presupposti diversi e riguardano altre procedure.
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