Scuola araba, c’è l’ok L’ultima parola a Dutto

Arrivata la relazione tecnica di Palazzo Marino Il sindaco Moratti scrive al ministro Fioroni

(...) La delibera della commissione arriva dopo le dichiarazioni del sindaco Letizia Moratti che nei giorni scorsi ha inviato due lettere indirizzate al ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni e al direttore scolastico Dutto. Poche righe, ma dal contenuto piuttosto chiaro. «Ritengo che un’associazione che vuole aprire una scuola abbia il diritto di farlo - le parole della Moratti ieri a margine dell’incontro con l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani -, ma rispettando le leggi locali che prevedono una serie di autorizzazioni. Autorizzazioni che devono essere concesse dalle autorità competenti. Le associazioni non possono avere deroghe rispetto alle leggi. Che vanno rispettate e sono uguali per tutti». Nessuno sconto al ministro, dunque, a cui nella missiva la Moratti ricorda di non aver ancora ricevuto «nessuna autorizzazione da parte dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia» e che «già dal 16 giugno 2006 la domanda di autorizzazione inoltrata dall’associazione Insieme aveva avuto esito negativo». Secondo problema, la necessità di «conferma che sarà il ministero a verificare la possibilità di deroga relativamente al numero minimo dei 200 giorno obbligatori di lezione, nonché dello slittamento della data di termine delle attività didattiche prevista dal calendario». Ognuno si assuma le sue responsabilità, il succo dell’intervento, perché non c’è soltanto l’autorizzazione all’agibilità che spetta al Comune. «E comunque - aggiunge il sindaco ed ex ministro dell’Istruzione - noi abbiamo un sistema di scuola pubblica considerato nel mondo uno dei migliori esempi di integrazione. In grado di rispettare le identità, ma nello stesso tempo capace di accogliere esperienze diverse». All’autorizzazione della scuola «Nagib Mahfuz» mancava ancora il nullaosta del Comune che ieri sera è arrivato, rimescolando ancora una volta le carte di questa lunga vicenda. Nel frattempo è arrivata anche la replica parziale del ministro. «Solo dopo averlo ottenuto - il dribbling un po’ fumoso di Fioroni - l’Ufficio scolastico regionale potrà decidere circa l’apertura della scuola non essendo peraltro prevista da parte dello stesso, la possibilità di un esame di merito relativo a eventuali valutazioni di opportunità non consentite dalla legge che è uguale per tutti». Quanto all’obbligo del numero minimo di 200 giorni di lezione, nella lettera Fioroni fa presente che «l’autorità regionale, cui compete la definizione del calendario scolastico, potrà consentire soluzioni che garantiscano l’assolvimento di tale obbligo prorogando il termine delle attività didattiche».

In ogni caso, prosegue il ministro, «tale valutazione sarà successiva al vostro nullaosta che ancora attendiamo e che, siamo certi, non essere subordinato, né nel tempo necessario a esprimerlo né nel suo esito, alla modalità di applicazione della clausola di cui sopra».

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