Come previsto i corsi per i bambini egiziani di via Ventura, a Lambrate, sono partiti ieri pomeriggio. Già una trentina di banchi occupati, ma i colloqui per le iscrizioni proseguono. Unoperazione che lassessore comunale allEducazione Bruno Simini continua a contestare: «È la continuazione della scuola di via Quaranta dice . I genitori che aderiscono di fatto scelgono di non consentire ai figli di integrarsi. Per fortuna sono una ristretta minoranza, perché di fronte a poche decine di bambini egiziani in queste condizioni, ce ne sono altri duemila a Milano che frequentano scuole statali o comunali».
Per lassessore, insomma, la soluzione di via Ventura è inaccettabile come lo era quella di via Quaranta, anche perché in questo modo non si garantisce ai minori unistruzione adeguata: «Lesperienza precedente ha già dimostrato che i programmi svolti sono insufficienti, e alla fine la preparazione inadeguata. Questi genitori devono rendersi conto che se vivono in Italia devono crescere i figli assicurando loro il diritto allistruzione che per noi è un valore irrinunciabile». Bruno Simini critica anche i docenti volontari italiani che affiancano gli insegnanti egiziani nei corsi appena avviati «perché dice se vogliono aiutare i figli degli immigrati a imparare bene la nostra lingua, si mettano a disposizione delle scuole statali per fare dei doposcuola».
Che sviluppi potrà avere dunque questa situazione? Simini preannuncia un incontro con il prefetto e la direzione scolastica regionale per concordare una comune linea dazione, anche se ammette che «non è sul piano legale che si può combattere». «Su questo piano continua potrò soltanto far partire un altro controllo sulladempimento dellobbligo scolastico a carico delle famiglie dei minori interessati».
Nemmeno questa circostanza sembra tuttavia impensierire i responsabili di Insieme, lassociazione che gestisce lattività di via Ventura. «La mamma di un bimbo che frequenta i nostri corsi dice Lidia Acerboni, la professoressa coordinatrice didattica dellassociazione ci ha mostrato il modulo il Comune distribuisce alle famiglie che hanno figli che il prossimo anno dovranno frequentare la prima classe elementare. E su quel modulo cè appunto fra le varie ipotesi di scelta prevista anche quella di provvedere ad affidare il figlio a centri, associazioni e scuole autorizzate.
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