La «Legge Moratti» - che ha innalzato l'obbligo-dovere di istruzione fino ai 18 anni - ha una «lacuna»: non prevede la «punibilità » dei genitori che non mandano i figli alle scuole superiori fino al compimento della maggiore età. Lo sottolinea la Cassazione. In particolare, la Suprema corte - con la sentenza 8665, depositata oggi - ha confermato l'assoluzione di due genitori siciliani che non avevano mandato più a scuola il figlio Salvatore dopo il termine della scuola media. In base alla legge 53 del 2003 erano stati denunciati.
Ma il giudice di pace di Agrigento li ha assolti «con la formula perché il fatto non sussiste» in quanto, ad avviso del giudice di merito, le norme prevedono sanzioni solo per «l'inadempienza del dovere di impartire ai minori l'istruzione della scuole elementare e media, e non di un più lungo periodo come è avvenuto nel caso in esame». Contro l'assoluzione ha fatto ricorso in Cassazione il procuratore generale della Corte d'appello di Palermo. Ma la Cassazione ha rigettato il reclamo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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