Se l’India ci copia, serve uno stadio

Ve lo immaginate un Parlamento grande come uno stadio di calcio di Serie A, con la bellezza di 19mila e 133 deputati assiepati sugli spalti? In India potrebbe succedere: basterebbe che la democrazia più popolosa del mondo copiasse pari pari il sistema italiano. Già, perché il rapporto record di un eletto ogni 60.371 abitanti, applicato a un Paese da un miliardo e 147 milioni di cittadini, porterebbe proprio a questa situazione. Per la cronaca, i parlamentari indiani sono molti meno dei colleghi di stanza a Roma: 795 contro 952.
Oppure, immaginatevi cosa succederebbe a Washington se fosse Obama a volerci copiare: bisognerebbe spostare di corsa la sede del parlamento dal Campidoglio al palazzo dello sport dei Wizards, la mitica squadra di basket cittadina. Ad oggi, tra Senato e Congresso i parlamentari Usa sono 535, uno ogni 560mila abitanti. Applicando le norme italiane, gli americani si ritroverebbero a dover eleggere (e pagare) la bellezza di 5mila parlamentari. Poi però non chiedetevi perché la pressione fiscale media negli Stati Uniti non supera il 25%, mentre da noi nel 2007 ha raggiunto il 43,3% del Pil.
Tornando nel Vecchio continente, l’Italia può vantare un triplice primato: per numero totale di parlamentari, rapporto parlamentari-popolazione e stipendio di ogni parlamentare. A Roma sono 952, uno ogni 60mila abitanti, e guadagnano 15.800 euro al mese. A Parigi sono 898, uno ogni 66mila abitanti, e incassano 6.900 euro. A Berlino sono 667, uno ogni 115mila persone, con uno stipendio di 7mila euro al mese. A Londra, infine, la Camera dei Comuni ospita 646 eletti, uno ogni 91mila abitanti. In busta paga hanno circa 7mila euro al mese.
Proprio in Gran Bretagna, peraltro, di questi tempi la classe politica è sotto assedio. Tutta colpa del marito di una ministra, beccato a mettere nella nota spese della moglie i 72 euro che gli erano serviti per noleggiarsi un film a luci rosse. Nel giro di qualche giorno lo speaker della Camera si è dimesso, ed è dovuto intervenire pure il premier Gordon Brown.

Da noi, due estati fa, quando un deputato udc finì sui giornali dopo aver passato una notte movimentata in compagnia di un’entraineuse, il suo segretario ne approfittò per chiedere una nuova legge sul «ricongiungimento familiare» dei parlamentari. Proprio così: voleva un aumento di stipendio generalizzato, per consentire a tutti di portare la propria signora nella capitale. «La vita del parlamentare è molto dura - spiegò - e la solitudine è una cosa seria».

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