Roma

Se il maschio è un burattino innamorato

Chiara Noschese e Christian Ginepro danno vita a «Il giorno della tartaruga» tra ripicche e baruffe di coppia nei giorni del boom

Se il maschio è un burattino innamorato

Un’occhiata all’Italia solare e ingenua di quarant’anni fa, un Paese dominato dall’euforia del boom economico, non ancora stordito dai traumi della globalizzazione, ma coi medesimi problemi sentimentali delle coppie del terzo millennio. È lo sguardo allegro, affettuoso e disincantato di un’Italia rapita dai Beatles e dagli spaghetti western, il commissario Maigret e la Fiat 850, la sagrestia e il salotto. Sguardo che la premiata ditta Garinei & Giovannini, partendo dalle schermaglie amorose di una coppia borghese in bilico tra sogni e ripicche, tradusse in una folgorante istantanea dell’epoca (gli anni ’60), sviluppando per il proscenio del Sistina il canovaccio de Il giorno della tartaruga, celebre commedia musicale in due atti scritta insieme con Franciosa e Magni, interpretata da Renato Rascel e Delia Scala.
Quarant’anni dopo (debuttò nel ’64 e venne ripreso dalla Compagnia della Rancia nella stagione ’91-’92), il 15 aprile, lo spettacolo tornerà sulle tavole del Sistina coprodotto da Compagnia della Rancia e Ati. Firma le scene Gabriele Moreschi, per i costumi Zaira De Vincentiis, coreografie di Fabrizio Angelini. La regia è di Saverio Marconi mentre le musiche sono quelle storiche di Renato Rascel. Si tratta del primo, grande omaggio a Pietro Garinei, a due anni dalla scomparsa.
Lo spettacolo è una sorta di Casa Vianello ante litteram dove il ménage è una rissa continua: è lei a portare i pantaloni in casa e a dirigere il maschio come un burattinaio innamorato. A vivificare le irresistibili schermaglie degli sposini Maria e Lorenzo - la tartaruga del titolo simboleggia il modello «a guscio» della vita coniugale agitata da dinamiche perverse - sboccia una nuova coppia comica, rodata e affiatata: Chiara Noschese e Christian Ginepro. Che siano loro gli eredi di Paolo Panelli e Bice Valori, Rascel e la Scala? «Chissà, io so solo che questo è il mio posto giusto. Ho fatto tante cose, ma questa è la prova della vita: sento di avere una grande responsabilità sul groppone e finalmente anche il riconoscimento che merito» scandisce la Noschese senza falsa modestia.
«Tra me e Garinei c’era un grande affetto, era uno di famiglia: mi regalava il gelatino e mi faceva buh sbucando dagli angoli. Ricordo tante risate e mille complicità» prosegue l’attrice che sul palco, in compagnia dell’effervescente partner Ginepro (applaudito in Vacanze romane e Cabaret), insieme con gli attori, cantanti e ballerini della compagnia dimostrerà la sua grinta e la sua versatilità. «Io e Christian cambieremo trucco, costume e personaggio almeno cinque volte, dando vita a un tourbillon di situazioni e a una girandola di travestimenti alla Brachetti, caratterizzati da salti temporali e canzoni - spiega l’attrice, di casa nei camerini del Sistina prima con Alleluia brava gente e poi Aggiungi un posto a tavola - in scena si fatica tanto, ma di applausi ne portiamo a casa una valanga. Christian? È un collega speciale, per la prima volta in scena non mi devo preoccupare: diamo il meglio incastrandoci come una palla che rotola». Ginepro annuisce, sorride e ribatte: «Teniamo il tempo come le lancette di un orologio, ma questo spettacolo è una sorta di Chiara’s show, lei è geniale come Totò, inesauribile e creativa. Nessuna competizione tra noi, anzi, siamo una coppia da calcio-balilla: io passo la palla e lei va in gol».

Repliche fino all’11 maggio.

Commenti