Se il sindaco detta regole anche sui pesci rossi

Se il sindaco detta regole anche sui pesci rossi

E dopo il «diktat» sulla statua di Totò che sfrattò il principe della risata dai giardinetti della cittadina per difendere le sue radici leghiste e campaniliste e far posto ad un benefattore alassino, ora il sindaco del Carroccio Roberto Avogadro detta regole anche per i pesci rossi. O meglio su quanta acqua debbano contenere le bocce per i pesciolini: non meno di dieci litri.
«Ormai ad Alassio si sfiora il ridicolo - sbotta il consigliere regionale del Pdl, Marco Melgrati ed ex sindaco della cittadina -. Nell’ultima ordinanza del sindaco viene normata anche quanta acqua deve avere un pesce rosso! E quando arriveranno le giostre, e si vincerà il pesciolino rosso nel tipico sacchetto di plastica, ci saranno i vigili appostato per fare le multe? Oppure vige la delazione, e allora chi sa che il suo vicino antipatico possiede un pesce in un contenitore inferiore ai dieci litri, lo comunicherà ai vigili».

Intanto però, fa sempre notare Melgrati, in un momento di crisi come questo, il Comune chiede ai commercianti un contributo di 50 euro per le luminarie natalizie in ogni esercizio commerciale.
«Ovviamente dei fuochi artificiali di fine anno che attiravano migliaia di persone, nemmeno l’ombra. Però, bambini: attenzione all’acqua dei pesci rossi»

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