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"Sei mesi di tempo, poi l'isola"
Il Comune ha chiesto una lista delle attività già pronte a lasciare Sarpi. Lunedì il vertice
Il Comune ha chiesto una lista delle attività già pronte a lasciare Sarpi. Lunedì il vertice
«Chi bello vuole apparire, un po’ deve soffrire..». E creare l’isola pedonale in via Sarpi, ne è certo il consigliere delegato dell’Unione del commercio, Giorgio Montingelli, «sarà come fare un bel lifting alla zona». La pedonalizzazione arriverà solo dall’estate 2009, dopo almeno 8-9 mesi di quella ztl che non è vista di buon occhio né dai negozianti italiani né da quelli cinesi. Montingelli precisa che «ci sono due posizioni, chi non crede che dopo il traffico limitato si farà l’isola e chi pensa che la Piccola scuola di circo in via Montello non traslocherà per fare posto ai lavori del parcheggio, 4 piani di posti auto che saranno un polmone di respiro per la clientela». Soluzione: «Il Comune dia tempi certi su entrambe le situazioni. Il terrore è che la ztl dopo i sei mesi propedeutici si prolunghi per un anno o due in attesa delle gare per l’assegnazione dei lavori. Chiediamo una delibera congiunta che dica esattamente quando finisce la ztl e scattano i cantieri per la pedonalizzazione». Dare un volto nuovo a Chinatown - sostiene Montingelli che in via Sarpi ha gestito un’attività dal 1978 al 2003 - «può essere un bel fiore all’occhiello anche per l’Expo». Ben venga che il Comune rielabori il progetto di isola che proprio Unione e Camera di commercio «regalarono» all’amministrazione 5 anni fa, e rimasto da allora nel cassetto: «Risolverà in un momento solo la presenza asfissiante dell’ingrosso e il rilancio del quartiere».
Polemizza con l’amministrazione milanese Luigi Acerbi, il sindaco di Lacchiarella. Nel suo Comune, se il progetto caldeggiato da Palazzo Marino andrà in porto, dovrebbero trasferirsi i grossisti di Chinatown. «Mi spiace - afferma - dover apprendere a mezzo stampa che alcuni rappresentanti del Comune di Milano ipotizzino il trasloco dei commercianti all’ingrosso da via Sarpi a Lacchiarella senza aver preso contatti con l’amministrazione comunale». Metodo a parte, assicura che non ci sono preclusioni a «qualunque nuova iniziativa imprenditoriale sul nostro territorio, a patto che non comporti un impatto negativo sugli equilibri sociali ed economici della nostra comunità». Sì a «un insediamento di entità limitata, anche condotto dalla comunità cinese», ma il Comune dice no «presenze soverchianti».
Polemizza con l’amministrazione milanese Luigi Acerbi, il sindaco di Lacchiarella. Nel suo Comune, se il progetto caldeggiato da Palazzo Marino andrà in porto, dovrebbero trasferirsi i grossisti di Chinatown. «Mi spiace - afferma - dover apprendere a mezzo stampa che alcuni rappresentanti del Comune di Milano ipotizzino il trasloco dei commercianti all’ingrosso da via Sarpi a Lacchiarella senza aver preso contatti con l’amministrazione comunale». Metodo a parte, assicura che non ci sono preclusioni a «qualunque nuova iniziativa imprenditoriale sul nostro territorio, a patto che non comporti un impatto negativo sugli equilibri sociali ed economici della nostra comunità». Sì a «un insediamento di entità limitata, anche condotto dalla comunità cinese», ma il Comune dice no «presenze soverchianti».
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