Il semaforo si blocca sul rosso Metrò fermo due ore a Pasteur

Bloccato sul rosso. Ieri mattina il semaforo della stazione di Pasteur è rimasto così, per quasi due ore. Sono le 6.26, sta per iniziare l’ora di punta quando l’apparecchio va in tilt e la linea rossa diventa inagibile. «Non tutta - precisano da Atm -, solo tra le stazioni di Palestro e quella di Sesto Marelli». In realtà, puntualizza l’Azienda, tutto si è poi rivelato in ordine «... si è trattato solo di un problema tecnico al sistema di segnalamento». Guasto virtuale, ma disagi reali.
Sintesi della giornata: caos, arrabbiature e ritardi al lavoro. I primi nove autobus sostitutivi sono partiti alle 6.32, altri ne sono stati aggiunti nel giro di un quarto d’ora, ma anche i lavoratori più puntuali hanno dovuto fare i conti con il capufficio. Scattata la procedura di emergenza, in un primo momento i tecnici di Atm hanno cercato di «riavviare il segnale, quindi è stato necessario l’intervento di una squadra sul posto».
Erano le 7.55 quando il semaforo è tornato verde, ma c’è voluto ancora un po’ prima che la circolazione riprendesse normalmente. L’accusa di Cgil: «La linea rossa è obsoleta, è necessaria maggiore manutenzione». Come? «Assumendo operai specializzati: rispetto a dieci anni fa lavora il 50 per cento in meno degli addetti - chiarisce il Francesco Morisano - da tempo abbiamo fatto una richiesta precisa, ma l’Atm risponde che non riesce a trovarli». Ecco la soluzione per uscire dall'impasse: «Basterebbe pagare di più gli operai - conclude Morisano - e i problemi di manutenzione, sotto gli occhi di tutti, verrebbero risolti immediatamente».
L’ultimo «problema di manutenzione» è del 13 febbraio, non erano ancora le 3 del pomeriggio quando la linea gialla è entrata nel caos. In quella occasione la colpa fu di un guasto al «deviatoio», binario di manovra, in galleria. Pomeriggio nero: prima tocca alla stazione di Maciachini e poco dopo a quella di Zara. Due i risultati: linea gialla accorciata (sempre un po’ di più) e passeggeri nel caos, sempre più infuriati. Esattamente un mese prima era toccato a un tubo prendersi la responsabilità dell’ennesima paralisi: scoppiato il condotto anti-incendio nella galleria di Famagosta, si è allagata la stazione, portando scompiglio lungo tutti i binari della linea verde. Resoconto finale: blocco totale di ben sei ore, tre stazioni chiuse (oltre Famagosta anche Romolo e Abbiategrasso), 28 treni costretti in deposito e la circolazione ridotta, drasticamente.
Ma basta tornare indietro di qualche mese per scoprire che se il 2009 è iniziato male, il 2008 è stato un anno nero per la metropolitana milanese. È cominciato tutto con un guasto alla stazione di Cadorna (29 febbraio) che ha provocato quattro ore di paralisi sulla linea rossa, poi è toccato alla verde tra Centrale e Porta Genova (24 aprile) e più di recente: un treno deragliato sulla linea rossa (5 settembre), il crollo della linea elettrica tra Udine e Cimiano (6 ottobre) e per finire un altro treno uscito dai binari a Cascina Gobba (2 dicembre).

Gli ultimi disagi ancora ieri pomeriggio: oltre un quarto d’ora d’attesa - come segnala Basilio Rizzo, consigliere comunale della Lista Fo - per l'arrivo di un treno della linea rossa. E ad attenderlo, magari, c’erano gli stessi passeggeri che proprio in mattinata, erano rimasti bloccati a Pasteur.

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