Roberta Bottino
Genova una città sicura? Per il sindaco sembrerebbe di sì, soprattutto se la si raffronta con le realtà di altre città italiane. Esce sorridente Giuseppe Pericu dalla sala dove si è tenuto il «vertice sulla sicurezza» tra prefetto, questore, capigruppo e assessori comunali. Sorridono un po' meno i genovesi se leggono i dati che emergono dalla rilevazione statistica illustrata dal prefetto Giuseppe Romano. Tra gennaio e settembre del 2005 si sono registrate 66 rapine contro le 93 di quest'anno. Ad aumentare sono anche i reati contro il patrimonio (22.365 nel 2005 e 24.300 nel 2006), e i reati contro la persona (4.438 contro i più recenti 6.947). Numeri che fanno pensare e alimentano l'insicurezza tra i cittadini, così come la percentuale che evidenzia come il 57,64% delle persone tratte in arresto dalle forze dell'ordine siano extracomunitari. «Non posso sottacere che esistono tuttora, in aree ben individuate, elementi di criticità che generano legittime preoccupazioni e motivi di tensione sociale - spiega il prefetto -, ma Genova nel suo complesso è contraddistinta da indici di sicurezza soddisfacenti». Sicurezza che sarebbe ulteriormente garantita, se sul territorio sorgesse il tanto discusso Cpt, il centro di temporanea permanenza per extracomunitari. E proprio su questa questione iniziano a cozzare le convinzioni del sindaco e del prefetto. Pericu ribadisce per l'ennesima volta il suo secco no, mentre Romano caldeggia la creazione del Cpt. «Non sono d'accordo con il sindaco su questo tema - sottolinea il prefetto -. Il centro di temporanea permanenza risolverebbe molti problemi legati alla sicurezza, senza contare il notevole risparmio di denaro che si avrebbe. Oggi per ogni extracomunitario è come se venissero pagati sei giorni lavorativi di un agente. Purtroppo continuano a persistere difficoltà legate alla scelta del luogo dove creare il Cpt, altrimenti se fosse per me, l'avrei già fatto».
Della stessa opinione del prefetto è il capogruppo del Carroccio in Comune: «Aumenta la percezione d'insicurezza tra i cittadini - dice Edoardo Rixi -, insicurezza che spesso si trasforma in paura, come nel caso della creazione della moschea a Coronata, o in merito al degrado che imperversa in molte zone del centro storico.
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