Sente le urla dalla finestra e chiama la polizia: così lo stupratore finisce in manette

Parco di via Anassagora. Avvertiti da una residente, gli agenti arrestano un ucraino che sta violentando una connazionale. L'aggressione è avvenuta mercoledì sera dopo una festa tra immigrati dell'Est

Si è sottratta all’orco che la stava violentando grazie a un’altra donna, una residente che, sentendola gridare tutta la sua disperazione, ha chiamato il 113. Così mercoledì sera un immigrato è stato arrestato dalla polizia per aver stuprato una sua connazionale all’aperto, tra le siepi di un giardinetto.
Purtroppo, le violenze sessuali tra stranieri, tra immigrati provenienti dallo stesso Paese, hanno spesso origine in un clima di festa. Che, alterato dall’alcool, degenera in qualcosa di molto più grave. Proprio com’è accaduto l’altra sera, mercoledì. Quando, durante la celebrazione del compleanno di una donna, la poveretta è stata stuprata da un connazionale. Quindi prima la festa, l’allegria degli amici e l’alcool in abbondanza per festeggiare i 39 anni di L.K., una badante ucraina. Poi le avances sempre più spinte di un connazionale ubriaco e infine la violenza dietro una panchina, fino all’intervento della polizia. La vittima è un’immigrata regolare ed è stata aggredita in un parco in zona Precotto di fronte all’incrocio tra via Anassagora e via Tremelloni. Autore della violenza un altro ucraino, Vadym Savka, 41 anni, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine per i suoi eccessi.
L’uomo aveva partecipato alla riunione di connazionali organizzata nel parco per festeggiare appunto il compleanno della donna. Ma Savka non è stato tranquillo un attimo. E la povera L.K. si è ritrovata a subire le sue pesanti attenzioni per tutta la serata. Rimasti soli, quindi, l’amaro epilogo. Savka aggredisce la connazionale e, ubriaco fradicio ma ancora in forze, la trascina dietro una panchina e abusa della poveretta. La badante non cede subito e, comunque, comincia a urlare disperatamente per chiedere aiuto.

Le sue grida attirano l’attenzione di una residente della zona che, sportasi dalla finestra, capisce cosa sta succedendo e chiama in tutta fretta il 113. Sul posto arrivano due volanti della polizia e Savka finisce in manette; la povera badante è ricoverata alla clinica Mangiagalli.

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