Il processo penale di primo grado è ancora in corso. Ma lAssociazione nazionale magistrati il suo verdetto, sul collega Alfonso Papa, lha già emesso, e senza appello: espulsione. La decisione di cacciare via il magistrato, deputato del Pdl, alla sbarra a Napoli per linchiesta sulla presunta P4 è arrivata ieri. Bulgara la votazione sulla proposta, avanzata dal collegio dei probiviri lo scorso 7 settembre: su 19 votanti 17 hanno detto sì alla sanzione più pesante.
Un unicum, un provvedimento così severo, per il «parlamentino» delle toghe. Altre volte procedimenti simili erano stati avviati, ma mai erano arrivati allespulsione dallAnm del magistrato. Il sindacato dei magistrati, però, non ha avuto remore. Anzi, non ha nemmeno ascoltato «limputato». «Ho chiesto di essere sentito aveva detto Papa qualche giorno fa sarei sorpreso se arrivasse una decisione senza il rispetto delle minime garanzie. Anche il socio di un Circolo caccia e pesca ha diritto di essere sentito prima di essere espulso». E invece la decisione è arrivata.
Papa, per lAnm, avrebbe «gettato discredito sullordine giudiziario», violando la norma del codice etico che impone di mantenere «una immagine di imparzialità e di indipendenza», e di evitare «qualsiasi coinvolgimento in centri di potere partitici o affaristici che possano condizionare lesercizio delle sue funzioni o comunque appannarne limmagine».
È questo il «congedo» degli attuali vertici dellAnm, Luca Palamara e Giuseppe Cascini, che lasciano dopo quattro anni. Le nuove elezioni per il rinnovo si terranno dal 12 al 14 febbraio.
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