Medicina

Una sentinella controlla il glucosio nel sangue

Duecentomila italiani (in gran parte bambini e adolescenti) sono colpiti dal diabete di tipo 1, detto anche insulino-dipendente. Necessitano quindi - vita natural durante - di continue terapie capaci di evitare le crisi ipoglicemiche. Uno studio recente, pubblicato dal New England Journal of Medicine, ha aperto una possibilità nuova: curare i giovani diabetici con un microinfusore di insulina che garantisce un controllo continuo della glicemia. Questo strumento, brevettato da Medtronic e presentato al Congresso della American Diabetes Association, rappresenta una sentinella capace di evitare ogni complicazione, perché è dotato di un sensore (grande come una moneta da due euro) posto sull'addome del paziente, che trasmette al monitor del microinfusore i valori della glicemia minuto per minuto. Se tali valori scendono al di sotto della media, l'erogazione di insulina viene subito interrotta. Secondo il professor Sandro Gentile, Presidente dell'Associazione Medici Diabetologi, il nuovo sistema è in grado di ridurre notevolmente tutti i pericoli di questa patologia, che resta cronica ma permette una migliore qualità di vita. Il microinfusore di nuova generazione è grande come un telefono cellulare ed è quindi facile portarlo.
In Italia è stato costituito, un mese fa, un Gruppo di studio sul diabete del bambino, che riunisce 140 pediatri di tutte le regioni. Questi specialisti si rincontreranno ogni tre mesi per aggiornare (o modificare, se sarà necessario) le linee-guida della diagnosi e delle terapie. Il coordinatore del gruppo è il dottor Stefano Tumini, del Policlinico di Chieti, che dirige il servizio di diabetologia della Regione Abruzzo. Oltre a promuovere nuovi studi clinici, Tumini e tutti i componenti del Gruppo si ripromettono di condurre grandi campagne di informazione «perché si tratta di una patologia che - se viene trascurata - presenta grandi rischi, a cominciare dalla cheto-acidosi». La prima iniziativa avrà come obiettivo l'età scolare. Sia nelle classi elementari che alle medie, questi diabetologi inviteranno tanto gli alunni quanto i professori ad eseguire frequenti controlli (dice Tumini: «ci sono comportamenti che possono rivelare un serio disagio e i professori sono spesso i primi a scoprirli»).

Lo scopo è quello di ricorrere alle terapie prima che la malattia entri nella fase critica e provochi gravi complicanze.

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