«Un sequestro assurdo per noi senza movente»

«È un sequestro assurdo». Dice proprio cosí Lucia Musti, il pm della Dda che indaga insieme a Silverio Piro e Pietro Errede sul «caso Tommy». Gli investigatori sono ancora a caccia di un movente, di un perchè: «Manca una spiegazione logica e plausibile. Non ha senso: è come se i rapitori avessero fatto le cose senza pensare a cosa facevano. Perchè prenderlo e eliminarlo subito?». I dubbi degli inquirenti sono quelli di tutti: già, perchè? «Ci troviamo di fronte - spiega la Musti -, a un sequestro anomalo per tanti motivi: hanno rapito un bimbo piccolo e ammalato, figlio di una famiglia non particolarmente abbiente». Un'assurdità, per l'appunto. E il mandante? «Non esiste - dichiara la pm -: ne ho sentito parlare dal padre di Tommaso, ma poi l'ha smentito subito». Intanto oggi dovrebbero arrivare al palazzo di giustizia di Palermo e a quello di Agrigento i due ispettori del ministero.

Vogliono capire perché Mario Alessi, il presunto assassino del piccolo Tommaso Onofri, condannato in primo e secondo grado per avere violentato una ragazza a sei anni di carcere, fosse libero. Alessi, arrestato nel 2000, dopo 9 mesi di custodia cautelare era stato sottoposto all'obbligo di dimora in Emilia Romagna. Libero di uscire da casa dalle sei del mattino fino alle 22.

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