Sergio Ricossa e l'economia come un romanzo

Sergio Ricossa e l'economia come un romanzo
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Capire l'economia è una cosa talvolta complicata e spesso noiosa, eppure fondamentale. Servono maestri che sappiano spiegartela bene, che te la facciano comprendere davvero. Tra questi maestri forse nessuno è migliore di Sergio Ricossa. Questo formidabile professore straborghese che in tempi impensabili ha difeso in maniera brillante, forsennata e geniale l'economia di mercato, la proprietà privata e la libertà d'impresa, oltre alla libertà in generale. Che ha difeso il primato dell'iniziativa privata sull'arroganza espropriativa della tassazione folle. Che dalle colonne di questo giornale ha spiegato l'economia, e tante altre cose, agli italiani.

È allora un'occasione bellissima per avvicinarsi al pensiero di questo intellettuale ed economista eccezionale leggere un libro bellissimo che Ricossa ha scritto all'inizio degli anni Novanta e che Liberilibri ha appena ripubblicato in un'edizione tutta aggiornata e curata da Carlo Stagnaro. Il libro s'intitola I grandi classici dell'economia (pagg. 464, euro 20) ed è una fantastica storia economica attraverso i libri più significativi di questa "scienza triste".

Dall'antica Grecia (in cui nasce il termine "oikonomia" che semplicemente significa amministrazione della casa) fino ai giorni nostri, perché Stagnaro ha integrato il racconto di Ricossa arrivando fino ai più recenti incisivi economisti, il libro mostra il dipanarsi delle idee che hanno dato forma al nostro mondo. Perché questo è il punto. Se le idee filosofiche e politiche sono quelle che hanno innervato la storia e dato forma ai grandi eventi, che sono quasi sempre tragici, è l'economia il meccanismo attraverso cui gli uomini hanno cercato di incontrarsi e di capire come poter prosperare, inevitabilmente insieme, perché insieme viviamo su questa terra, anche quando non ci piacciamo, quando non andiamo d'accordo, finanche quando ci odiamo. Ecco l'essenza dello scambio e del commercio, migliorare le proprie condizioni e così anche quelle degli altri, scambiandoci liberamente ciò di cui abbiamo bisogno, spesso anche e soprattutto con chi altrimenti finiremmo per scontrarci, o per fare la guerra.

L'unicità di questo libro sta, ovviamente, anche nella prosa di Ricossa, nella sua capacità di raccontare concetti a volte complessi con straordinaria chiarezza, ironia e pungente brillantezza. Non nasconde ovviamente le sue idee e le sue preferenze liberali, ben note, ma questo non gli impedisce di presentare anche i grandi avversari con la rilevanza che pure meritano. Per chi vuole capire l'economia, o ripassare determinati concetti, è difficile pensare a un libro migliore. Anche perché lo si può leggere tutto d'un fiato o consultare i singoli autori che più ci interessano.

Scrive Carlo Stagnaro nel suo notevole saggio introduttivo: "I grandi classici sono, dunque, una sorta di lasciapassare per il lettore non specialista ma interessato a comprendere gli aspetti pedestri della vita: la produzione, il risparmio, l'investimento, il commercio. Quegli aspetti, cioè, che rappresentano la base e forniscono il contesto all'interno del quale si svolgono gli amori e le avventure", ossia l'intera grande vicenda della vita umana attraverso i secoli.

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