Il 22 ottobre 2015 Netflix arrivava in Italia, portando con sé un cambiamento radicale nel modo in cui consumiamo intrattenimento. Non era solo una nuova piattaforma per vedere film e serie: era l’inizio di una rivoluzione culturale. Un prima e un dopo ben definiti, uno spartiacque che ha trasformato spettatori casuali in binge watcher incalliti e ha rivoluzionato il concetto stesso di fruizione televisiva.
A dieci anni di distanza, sembra quasi impossibile ricordare com’era prima. In un’Italia ancora legata alle reti generaliste e ai palinsesti dei canali satellitari, Netflix ha introdotto qualcosa di nuovo: libertà, scelta, e accesso immediato. E anche se nel giorno del suo debutto la libreria italiana era piuttosto essenziale, con titoli come Daredevil, Sense8, Narcos, Orange Is the New Black, e il film Beasts of No Nation, è bastato poco perché la piattaforma diventasse un pilastro dell’intrattenimento domestico.
Un nuovo modo di guardare (e vivere) le serie
Fino al 2015, il nostro modo di guardare serie tv era condizionato dai tempi e dalle modalità di trasmissione americana. Aspettare una puntata a settimana era la norma. Poi è arrivato il binge watching: tutti gli episodi, subito, disponibili in blocco. Un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario, capace di riscrivere le regole del gioco. E insieme al binge watching sono entrati nel lessico quotidiano termini come plot twist, cliffhanger, rewatch, e naturalmente il famoso “solo un altro episodio” prima di dormire.
Ma Netflix non si è limitata a fornire un nuovo contenitore. Ha cambiato anche il contenuto. Nel giro di pochi anni ha cominciato a produrre in proprio, puntando su progetti ambiziosi, spesso innovativi, e capaci di parlare a pubblici molto diversi. In Italia, ad esempio, dal 2017 ha distribuito oltre 1.000 titoli tra film, serie e documentari, molti dei quali prodotti localmente, da Suburra – La serie a Il Gattopardo.
La rivoluzione della serialità globale
Uno degli aspetti più rivoluzionari del modello Netflix è stata la sua visione globale. Per la prima volta, serie realizzate in paesi “periferici” per il mercato americano hanno potuto ottenere una visibilità internazionale. Produzioni spagnole, sudcoreane, tedesche, turche, come La Casa di Carta o Squid Game, sono diventate fenomeni globali. La serialità non era più un prodotto solo americano: era mondiale, inclusiva e trasversale.
Netflix ha creato vere e proprie nicchie di pubblico, valorizzando generi prima trascurati e dando spazio a voci spesso ignorate dalla tv tradizionale. Ha anche dato fiducia a show innovativi, rischiosi, difficilmente catalogabili, come BoJack Horseman o Black Mirror.
Le cinque serie che ci hanno incollati al divano
Dieci anni dopo l’arrivo in Italia, è impossibile elencare tutte le serie che hanno contribuito alla crescita e all’evoluzione di Netflix. Ma alcune hanno avuto un impatto tale da rappresentare al meglio questa rivoluzione. Ecco cinque titoli iconici che hanno definito l’era Netflix:
1. Stranger Things
Un mix di nostalgia anni ’80, horror, fantascienza e amicizia adolescenziale. Stranger Things è diventata subito un cult e ha trasformato i suoi giovani protagonisti in star mondiali. È la serie che ha reso il binge watching un evento di massa.
2. Narcos
La storia di Pablo Escobar e del narcotraffico colombiano raccontata con un ritmo serrato e una narrazione ibrida tra documentario e thriller. Narcos ha segnato uno dei primi veri successi globali della piattaforma.
3. The Crown
Una delle serie più ambiziose mai prodotte da Netflix. Elegante, accurata, pluripremiata. The Crown ha ridefinito il concetto di “serie storica” e ha mostrato quanto la piattaforma potesse competere con i grandi colossi hollywoodiani in termini di qualità e budget.
4. La Casa di Carta
Inizialmente trascurata in Spagna, è diventata un fenomeno globale proprio grazie a Netflix. Maschere di Dalí, tute rosse e Bella Ciao: La Casa di Carta ha dimostrato come una produzione non anglofona potesse conquistare il mondo.
5. BoJack Horseman
Dietro la facciata di un cartone animato per adulti si nasconde una delle narrazioni più complesse e profonde sulla depressione, la fama, e il fallimento. Una serie diventata cult e simbolo della capacità di Netflix di osare.
Da piattaforma a ecosistema culturale
Oggi, Netflix non è solo una piattaforma di streaming. È un ecosistema culturale, un luogo dove nascono meme, si creano community, si organizzano eventi globali e si discutono temi importanti. Le sue produzioni partecipano a festival, vincono premi, fanno discutere.
E anche in Italia il panorama è cambiato profondamente: dalla crescita di altre piattaforme concorrenti (Prime Video, Disney+, Sky, Paramount+, ecc.) alla trasformazione delle abitudini di visione, la serialità non è più la stessa.