Serialità

Sulle orme dei Florio, dal libro alla serie tv

Nella residenza nobiliare Villa Igiea nel centro storico di Palermo in questi giorni si girano alcune scene della serie tv di Disney+ che uscirà l’anno prossimo, ‘I Leoni di Sicilia’

Sulle orme dei Florio, dal libro alla serie tv

Ascolta ora: "Sulle orme dei Florio, dal libro alla serie tv"

Sulle orme dei Florio, dal libro alla serie tv

00:00 / 00:00
100 %

C’è solo il fantasma di Franca Florio e una copia del suo ritratto a Villa Igiea, la magnifica palazzina Liberty nel sobborgo palermitano dell’Acquasanta scelto per una delle sue residenze dalla grande famiglia di imprenditori siciliani. L’originale del dipinto commissionato all’inizio del ‘900 da Ignazio jr a Giovanni Boldini non è più in quello che è oggi un affascinante hotel a 5 stelle affacciato sul mare della catena Rocco Forte, perché dopo il fallimento del precedente proprietario Bellavista Caltagirone è stato acquistato ad una cifra da capogiro dai marchesi Berlingieri che l’espongono nei saloni di palazzo Mazzarino, accanto a capolavori di arte contemporanea come i mosaici di farfalle di Damien Hirsch. “Un atto d’amore, assicura Maria Alda Berlingieri-, perché l’opera non lasciasse Palermo”.

Proprio nella residenza nobiliare nel centro storico in questi giorni si girano alcune scene della serie tv di Disney+ che uscirà l’anno prossimo, ‘I Leoni di Sicilia’, tratta dai libri di Stefania Auci, con Miriam Leone e Michele Riondino e la regia di Paolo Genovese.

La lunghissima collana di 365 perle indossata da Donna Franca nel ritratto (una per ogni giorno d’amore dell’anno, per il marito Ignazio jr, una per ogni infedeltà per i malevoli), a Villa Igiea era custodita con gli altri gioielli in una mastodontica cassaforte forgiata a Berlino. È ancora al suo posto, prima della veranda oggi ristorante che guarda il giardino di palme e bouganvillea, con la cassetta blindata n.14 naturalmente vuota.

Nelle sale dell’hotel la Auci periodicamente racconta itinerari sulle orme dei Florio. Qui tutto parla di loro. Prende il nome di Donna Franca la palazzina accanto al corpo centrale di quello che nacque come un sanatorio ma non lo fu mai, dove i ‘viceré’ dell’isola ricevevano re e imperatori dai Borboni ai Romanoff agli Hohenzollern, senatori d’Italia, nobili, grandi imprenditori: qui ora le suite di lusso con terrazze sulla marina privata accolgono fortunati turisti.

Da Villa Igiea, guardando poco più in là sulla costa verso l’Arenella, si vede un’altra residenza dei Florio, il Palazzo dei Quattro Pizzi accanto alla torre rossa della tonnara. Fatto costruire nel 1844 da Vincenzo se dall’architetto Carlo Giachery piacque così tanto allo zar di Russia Nicola I e alla zarina che se ne fecero fare un copia per la residenza estiva di Peterhof. Nel salone dalle volte neogotiche affrescate c’è Chico Paladino, che si presenta come ultimo discendente dei Florio, nipote della seconda moglie francese di Vincenzo jr, Lucie Henry, anche se l’albero genealogico che mostra è contestato dal ramo Afan de Rivera. ‘Siamo molto grati a Stefania Auci -dice- per aver acceso un riflettore sulla dinastia dei Florio, peccato che non sia mai venuta qui a consultare il nostro enorme archivio per essere più precisa nella ricostruzione storica. Così, nei suoi libri ci sono diversi errori e invenzioni. Come la storia d’amore tra Ignazio e la moglie del fratello Paolo, Giuseppina: pura fantasia senza base in nessun documento. O il fatto che i due Florio a fine ‘700 arrivassero in Sicilia dalla Calabria per commerciare in spezie in assoluta povertà, mentre non era così. O che la decadenza della famiglia dipendesse da errori di Vincenzo jr, quando pesò l’accordo del presidente del consiglio Giolitti con i grandi gruppi industriali del Nord, che penalizzò gli affari dei Florio’. Nella sala di vetrate a picco sul mare, c’è un’altra copia del ritratto di Donna Franca e il pianoforte che suonavano famosi musicisti suoi ospiti.

Sopra, una vecchia bottiglia di Bitter, ricetta segreta di Vincenzo mai commercializzata. Perché la famiglia più ricca e potente di Sicilia inventò tante cose, dal Marsala al tonno in scatola, dalla corsa automobilistica Targa Florio fino ad una flotta di quasi 100 navi

Commenti