
Netflix, piattaforma che ha innovato in molti modi il mondo dello streming, ha messo in campo un prodotto che farà molto discutere. A partire dalla morte, mercoledì scorso, della famosa etologa Jane Goodall, «la donna che sussurrava alle scimmie» (nella foto). Si tratta di una nuova serie intitolata Famous Last Words, ultime parole famose, che parte proprio da una intervista che la Goodall aveva registrato in prospettiva della sua morte.
L'intervista, molto personale, in cui parla dei suoi due matrimoni e di un altro amore rimasto segreto, era una di quelle quasi pronte e Netflix l'ha diffusa senza troppa fanfara dopo un tour de force dei suoi editor per impacchettare quanto confidato lo scorso marzo allo showrunner Brad Falchuk, marito di Gwyneth Paltrow e creatore di serie famose come Glee. La studiosa, amatissima e famosissima che ha dato addio al mondo durante un giro di conferenze in California, sale sul set dell'intervista consapevole che tutto ciò che dirà sarà messo in onda «post». «Quando una persona importante muore, tutto quel che vuoi è un altro po' di tempo con loro», è lo spirito della serie e di questa puntata pilota (55 minuti ottenuti da 4 ore di ripresa) in cui la Goodall, rilassa e lucida, offre un giudizio duro sui tempi che stiamo vivendo e sull'operato di leader del mondo come Donald Trump, Vladimir Putin, Xi Jinping e Benjamin Netanyahu: «Vorrei metterli tutti su una astronave di Musk e spedirli su un altro pianeta». La morte è un tema che ovviamente domina e Jane si augura di trovare la madre, il cane di quando era bambina e lo scimpanzè David Greybeard (il primo con cui ha comunicato) ad accoglierla nell'aldilà. Nel messaggio conclusivo, sguardo alla telecamera, offre parole di speranza. «Se volete salvare ciò che è ancora bello in questo mondo, pensate alle azioni che compite ogni giorno. Non arrendetevi».
E Netflix per Famous Last Words ha già una serie di altre interviste pronte e tenute in cassaforte, rilasciate da famosi vegliardi le cui identità sono mantenute segrete. Un esperimento che in realtà è l'adattamento di una serie danese Det Sidste Ord. Ma ora l'intervista post mortem, data la potenza di Netflix, potrebbe diventare un nuovo genere a livello mondiale.