La sfida di Capello: «Provate a prenderci»

«Non mi aspettavo un vantaggio così robusto. Cassano? Tifo perchè giochi»

Alessandro Parini

da Torino

Capello, il campionato non aspettava altro per tirarsi su di morale: ha letto le dichiarazioni dei vostri avversari dopo il pareggio di Roma contro la Lazio?
«Ho letto e mi sono divertito molto. Sono tutti convinti di averci già superato, hanno fatto calcoli su calcoli e tabelle su tabelle. Io sono molto tranquillo: credo che stiamo meglio noi a più otto rispetto a chi sta dietro. A Roma, dopo i primi venti minuti in cui non siamo stati la solita Juve, abbiamo creato cinque palle-gol: la squadra non è in calo. Se però qualcuno possiede una sfera di cristallo, buon per lui».
Quale tra le inseguitrici potrà tornare più sotto?
«Non mi interessa proprio: io penso alla Juve e basta».
Otto punti di vantaggio: merito vostro o demerito altrui?
«Di fronte a stagioni come queste, bisogna prendere atto di quanto di buono fa chi sta davanti. Ricordo per esempio quando la Juve, ai tempi dei due punti, vinse uno scudetto a quota 51 precedendo di una sola lunghezza il Toro: i granata avrebbero vinto qualunque altro campionato, in quell’occasione non bastò. Voglio dire: le nostre avversarie non si stanno comportando male, siamo noi che andiamo troppo forte. Abbiamo quattro punti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sarebbe bene che ce ne venisse dato merito».
Quindi non vi aspettavate di arrivare a Natale con un tale vantaggio?
«Sinceramente no».
Il bilancio del 2005.
«Più che positivo. E un po’ mi preoccupa l’idea di doverci confermare sugli stessi livelli. Non mi aspetto però alcun cedimento: stiamo bene, anche se siamo di fronte a una stagione del tutto anomala in cui si gioca sempre e ci si allena poco o nulla».
Con l’Empoli rientrerà Emerson: si dice che abbiate sentito la sua mancanza.
«Perché si giudica solo dai risultati: abbiamo fatto bene anche senza di lui: resta uno dei giocatori più forti del mondo nel suo ruolo».
Buffon ancora in tribuna?
«Sì. Speriamo che la sosta natalizia, unita a un certo tipo di lavoro, ce lo restituisca pronto a tornare in campo».
Abbiati resterà fino a giugno?
«Mai detto il contrario».
Del Siena che pensa?
«Che ci darà fastidio soprattutto con Chiesa, bravo nei calci da fermo e sempre pronto al tiro. Poi mi vengono in mente tanti nostri ex, da Tudor e Legrottaglie: non tutti possono essere da Juve, ma questo non significa che non siano buoni giocatori».
Pare che Cassano vada al Real Madrid.
«Penso che Cassano debba giocare: dove, poco importa. Se andrà davvero in Spagna, lo farà davanti a una platea importante: dategli qualche partita per recuperare la condizione, poi vedrete. Io tifo per lui e per la Nazionale: ne guadagnerebbe tutto il calcio italiano, se Antonio tornasse in campo con regolarità».
I primi giorni dell’anno nuovo porteranno finalmente una schiarita sul fronte societario?
«Deve decidere la proprietà: noi abbiamo espresso più volte la nostra posizione, altro non possiamo fare».


Zeman ha sparato di nuovo contro la Juve.
«Le sentenze vanno rispettate e comunque, se ci sarà, manca ancora un grado di giudizio. Per il resto, ci sono gli avvocati: chi parla, deve sapersi assumere le proprie responsabilità».

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