Marta Bravi
Biglietterie con le serrande abbassate e la scritta ingresso libero. Questo lo scenario che si prospetta per i musei milanesi che presto potrebbero diventare a entrata gratuita.
Musei gratis
Lassessore alla cultura Vittorio Sgarbi lo ha annunciato ieri a margine della presentazione della mostra «Fotogiornalismo in Italia» al Museo di storia contemporanea: «Sto valutando, con i tecnici del settore la possibilità di rendere nuovamente gratuita lentrata ai musei civici». Bella idea, non nuova per Milano. Lingresso ai musei comunali, infatti, è sempre stato gratuito. Fino al 2004 quando la giunta Albertini reintrodusse il biglietto a un prezzo popolare (tre euro, due per il Museo del Risorgimento). La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno: gli stessi direttori dei musei rimangono a bocca aperta. Superato liniziale stupore, il consenso è immediato. «Trovo che sia un atto di civiltà - commenta Maria Teresa Fiorio, direttrice delle Civiche raccolte darte -. Sono molto favorevole alla proposta, anche perché a Milano i musei sono sempre stati gratuiti, fino al 2004 sintende. Inoltre - spiega - il prezzo popolare del biglietto è utile alle casse, ma non sufficiente a pareggiare le spese». Dello stesso parere il direttore delle Civiche raccolte di arti applicate, Claudio Salsi: «Visitare un museo non costituisce solo unesperienza estetica, ma anche formativa, come diceva Philippe Daverio, quindi ritengo molto interessante lidea perchè permetterebbe di attirare maggior pubblico (oltre ai 350mila visitatori allanno al Castello, ndr)». Non la pensa così Roberto Guerri, direttore delle Raccolte storiche: «Fare pagare lingresso vuol dire valorizzare lofferta. Quando venne introdotto il biglietto, il Museo del Risorgimento perse il 30% dei visitatori, su 15mila visite annuali. La mia esperienza insegna che se lingresso è gratis la gente attraversa il museo, non lo visita. Io preferisco perdere pubblico, ma avere visitatori consapevoli».
Museo della fotografia
«Milano avrà un Museo della fotografia - annuncia trionfante Sgarbi - non può non averlo». «Urge anche dare una collocazione agli archivi fotografici prima che li comprino americani o francesi» è lallarme che lanciano i fotoreporter, Uliano Lucas in testa. «Benissimo - risponde il critico - ci sono 5mila metri quadri disponibili alla stazione Centrale, a ristrutturazione finita. Un bellissimo spazio per ospitare archivio e mostre temporanee». E il Museo di fotografia di Cinisello? Sgarbi non si fa trovare impreparato: «Ho già parlato con il direttore: stiamo studiando una strategia per collegare le due istituzioni».
Walter Chiari
E Milano non deve dimenticare nemmeno i suoi personaggi illustri. Ieri al Monumentale lassessore ha dichiarato di voler dedicare una strada allattore Walter Chiari, «uno di quegli uomini che sono nella memoria di tutti e di cui non sappiamo quanto resisterà il nome».
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