Lemergenza nomadi è uno dei punti chiave su cui si decideranno le sorti dei candidati in Campidoglio. Al punto che Francesco Rutelli ha promesso, alcuni giorni fa, lo sgombero del campo sosta del Casilino 900. Poco credibile la posizione del candidato del Pd, perchè quando faceva il sindaco riusciva a utilizzare i soldi dei contribuenti romani perfino per creare zone dombra negli accampamenti dei rom, dove faceva piantare alberi e siepi. Ora, invece, ha a cuore il rispetto della legalità. Meglio tardi che mai... Più credibili sembrano le posizioni del centrodestra. «In caso di vittoria alle elezioni procederemo allo sgombero del Casilino 900 e di tutti i campi nomadi abusivi» promette dal suo sito, Fabio Rampelli, candidato alla Camera per il Pdl. «Predisporremo anche un piano per arrivare al graduale smantellamento dei campi regolari - prosegue larchitetto che organizzò il reportage-sopralluogo di Gianfranco Fini in elicottero sulle baraccopoli romane - perché chi decide di rimanere in Italia stabilmente lo potrà fare solo accettando le regole dellintegrazione con le nostre leggi, la nostra cultura e il nostro modo di vivere. In questo modo si potrà cercare di arginare le attività di sfruttamento dei bambini, i borseggi, le rapine e tutelare quei nomadi che vogliano vivere di lavoro e sacrifici, come tutti i cittadini onesti».
Perfino i volontari del Movimento Don Orione richiamano lattenzione delle autorità sull problema. «Sulla nascita della nuova baraccopoli a pochi metri dal campo Casilino 900 abbiamo da mesi denunciato una situazione di degrado e di indifferenza, che una città come Roma non merita. In unarea, già con grandi difficoltà sia per la presenza del campo nomadi più grande della Capitale, sia delle autodemolizioni, si rischia un vera e propria emergenza umana e ambientale», dicono i Volontari. «Il Casilino 900 è un campo a rischio perché le baracche sono in legno dotate di bombole gas e confina con le autodemolizioni: un incendio avrebbe effetti devastanti».
E a proposito di sgomberi è durata solo pochi mesi la quiete in via di Villa Troili dopo lo sgombero del campo nomadi allinterno della ex caserma Bellosguardo.
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