da Milano
Uniniziativa per ribadire le ragioni del pacifismo e sostenere Franco Turigliatto, il politico torinese che più di ogni altro negli ultimi tempi si è distinto nel no integrale alla guerra. Dopo lappello a sostegno del senatore che con il suo voto sulla politica estera dellesecutivo il 21 febbraio scorso ha contribuito alla crisi poi rientrata del governo Prodi, la sinistra radicale torinese si mobilita ancora per Turigliatto, e lo fa dopo che nei giorni scorsi il senatore è stato «allontanato», praticamente espulso, da Rifondazione comunista proprio per il suo ultimo voto contro la partecipazione italiana alla missione militare internazionale in Afghanistan. Allassemblea, programmata per domani alle 21 allIstituto Avogadro e intitolata «Incompatibili con la guerra e neoliberismo», prenderanno parte gli esponenti del sindacato, della cultura e della politica che si trovano su posizioni vicine a quelle di Turigliatto, primi fra tutti Giorgio Cremaschi, componente della segreteria nazionale della Fiom, il sociologo Marco Revelli e Gianni Alasia, ex partigiano e figura storica della sinistra torinese. Cremaschi è anche uno dei primi firmatari dellappello lanciato a favore di Turigliatto allindomani della crisi di governo, una lettera aperta sottoscritta anche dal regista inglese Ken Loach e dal linguista americano Noam Chomsky.
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