Si veste da donna per entrare gratis in discoteca: denunciato

Il giovane aveva fatto una scommessa con gli amici ma nel locale sono arrivati i carabinieri

Michele Perla

Per scroccare l’entrata gratis in discoteca, si è vestito da donna riuscendo ad ingannare il personale all’ingresso del locale. Ma poi, durante la serata è stato scoperto ed è finito nei guai. I carabinieri infatti lo hanno denunciato per truffa, reato che prevede pene fino a tre anni; per difendersi dal quale dovrà adesso affidarsi ad un legale, spendendo molto di più di quanto gli sarebbe costato il ticket per andare a ballare. Sicuramente una bravata, ma ancor di più una sfida con gli amici, che inizialmente aveva anche vinto. Il protagonista, un giovane che abita nel Rhodense, aveva saputo di una serata in una nota discoteca, alla quale le donne sarebbero potute entrare gratis, se accompagnate da un partner. Detto fatto: dopo aver dedicato un paio d’ore a camuffarsi con fondo tinta, parrucca, rossetto e abbigliamento femminile, si è fatto accompagnare all’ingresso dagli amici, sottobraccio ad uno di loro, come se fosse il fidanzato. Gli addetti alla sicurezza hanno nutrito qualche dubbio vedendo la «ragazza» che presentava lineamenti decisamente mascolini; tuttavia l’hanno lasciata passare, ripromettendosi di tenerla d’occhio per scoprire l’arcano. Una volta dentro la finta miss si è scatenata in pista con la propria compagnia, ma dopo un’ora ha pensato bene di tornare nei propri panni, convinta d’averla fatta franca. Si è diretto alla toilette degli uomini fermandosi nell’antibagno, dove sono presenti soltanto lavandini e specchi. Non sapeva però che nell’atrio c’era anche una discreta telecamera, posizionata in quel punto per garantire la sicurezza dei clienti ed evitare agli ospiti di utilizzare quel locale per far uso di droga. Così, quando il giovane si è tolto trucco e parrucca, cambiandosi d’abito e rivelando la vera identità, la manovra non è sfuggita al personale della discoteca, che dai monitor tenevano d’occhio anche questo ambiente a rischio. Piuttosto che intervenire, hanno preferito affidarsi ai carabinieri, raccontando l’accaduto e chiedendo loro di identificare il cliente truffaldino.

Identificato il giovane ha cercato di giustificarsi, spiegando che si trattava di una scommessa. In realtà stando alla legge, la truffa era già stata perpetrata, anche se aveva prodotto una danno piuttosto modesto. Ma ciò non è bastato ad evitargli la denuncia.

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