Siamo i primi della classe con 4 in condotta

Ci si interroga su come dovremo diventare in futuro. Le definizioni che di Forza Italia hanno dato Baget Bozzo, Cicchitto e Adornato trovano concordi tutti sul significato di Forza Italia come un partito di cristiani liberali occidentali. Forza Italia rispetto alle vecchie formazioni politiche che oggi non esistono più ha il merito di aver sempre saputo rappresentare la parte più moderna del Paese, ma ciò non toglie che sia necessaria una maggiore organizzazione.
Si dovrebbe andare, e il dovrebbe è d’obbligo visto che Berlusconi non ha ancora pronunciato la sentenza di avvio di questo rinnovamento, verso quel partito della libertà sul quale molto abbiamo lavorato in diversi momenti della nostra storia recente ma soprattutto con il comitato di Todi diretto da Adornato. Il partito della libertà dovrà difendere quelle libertà messe a repentaglio dal più truce, bieco, statalista esecutivo del secondo dopoguerra. Vediamo gli italiani costretti a ballare al ritmo della Viscomusic e ne siamo atterriti. Forza italia è, e deve rimanere, un partito presidenziale e deve diventare qualcosa di più di un comitato elettorale, ma soprattutto molto di meno di un conglomerato di potentati locali.
La libera discussione fra di noi, la dignità di posizioni anche minoritarie, la pratica del confronto quotidiano ad ogni livello a partire dalle assemblee di base, preparatorie di congressi cittadini, provinciali, e regionali, sono la premessa per far sì che il primo partito politico d’Italia si possa attrezzare per affrontare le difficilissime battaglie che ci aspettano nei prossimi mesi. Farò due soli esempi: il primo in politica internazionale, dobbiamo agire in modo che l’interesse dell’Italia venga tutelato in ogni momento, ecco perché voteremo sì all’invio del contingente italiano in Libano, ma certamente tutto questo non nasconde le profonde perplessità sulle critiche a Israele, accusato di una risposta sproporzionata, accusa risibile e tragica nei confronti di un Paese che è alle prese con la guerra asimmetrica. Così come combatteremo ogni criminale tentativo posto in essere da questo esecutivo di dividere sulla questione cruciale del nucleare iraniano la posizione italiana ed europea da quella degli Stati Uniti. Siamo convinti che la cifra di questa politica internazionale tanto spregiudicata, tanto movimentista, tanto curiosamente memore di «Beirut bel suol d’amore» ci porti dritti dritti al neutralismo, al pacifismo, all’anti-atlantismo.
Per quello che invece riguarda le battaglie di difesa e di tutela della libertà degli italiani, cominceremo difendendo la libertà principale, che è la libertà di espressione. Sono venuti i brividi lungo la schiena quando abbiamo ascoltato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D’Alema con tono sprezzante fare i nomi e cognomi di due stimati professionisti che sarebbero rimasti ai loro posti per una forza di compiaciuto buonismo da parte dei post comunisti. Come se questi stimati professionisti fossero arrivati ai loro incarichi di responsabilità da chissà quale pianeta.

Sono queste alcune delle battaglie di Forza Italia, quella per la difesa dei valori dell’Occidente e quella per la difesa della libertà di opinione e di espressione di parola in una democrazia, quella italiana, che oggi mi pare assai mortificata.
*Parlamentare di Fi

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