Sicurezza, Alemanno incontra Maroni

I temi della sicurezza, dell’immigrazione clandestina e della microcriminalità saranno al centro di un incontro che il ministro dell’Interno Roberto Maroni avrà oggi pomeriggio in Campidoglio con il sindaco Gianni Alemanno. Durante il vertice si parlerà anche dei nomadi per i quali il Comune, di tasca sua e di contributi, 26 milioni l’anno. Una cifra che non ha eguali in Italia. A Milano, dove si spende circa un quarto, i nomadi per stare nei campi comunali pagano luce e acqua. In Veneto senza mettere mano al portafogli nei container non entra nessuno. Nel nord Italia gli zingarelli per andare a scuola usano lo scuolabus come i coetanei italiani. A Roma, no. Il cosiddetto programma di scolarizzazione rom, da intendere però solo come trasporto e accompagno, è stato appaltato finora a tre associazioni legate alla sinistra. A oltre 2 milioni all’anno. Con quali risultati? Praticamente zero. Quanti delle centinaia di zingarelli che girano il centro la mattina conoscono la tavola pitagorica? I piccoli rom sono bravi solo a contare i soldi nei portafogli altrui. Altro che tabelline. Ma gli sprechi non si contano. Per mantenere i rom nella capitale, fra luce, acqua, condizionatori d’aria, piscine, scolarizzazione, vacanze estive, sovvenzione a feste e corsi di formazione, in questi anni Veltroni non ha badato a spese. C’è chi questi conti li ha fatti di recente.
È il neo-consigliere comunale Fabrizio Santori, che ha spulciato bandi e appalti. Quanto costa ogni nomade ai cittadini romani? Ecco i dati. La gestione dei campi, che fa capo al Dipartimento V (Politiche sociali) del Comune, nel 2006 è costata 3.800.000 euro. Lo stesso Dipartimento ha speso per interventi di bonifica igienico-ambientale 1.750.000 euro. Poi ci sono le voci di spesa “minori”: consulenze 138mila euro, attrezzature informatiche 40mila euro, personale del V Dipartimento 66.300 euro, wc chimici 375mila euro, affitto del Camping Nomentano 22.500 euro. E poi le spese straordinarie: nel 2006 il Comune ha speso per acquistare i containers di Villa Troili 554.444 euro. Ma siamo solo agli inizi. La scolarizzazione, che fa capo all’XI Dipartimento (scuola), è costata 2.333.333 euro. I servizi sociali per i rom sono costati in totale 1.440.000 euro. Fra luce e acqua gratis, a carico dell’Acea, se ne sono andati nel 2006 altri 1.830.000 euro. La raccolta rifiuti, fra interventi ordinari e straordinari, ha gravato sull’Ama per 381mila euro. Al nord i capifamiglia nomadi pagano, da noi è gratis. Nel conto c’è poi da mettere anche la quota dei bus Trambus a disposizione della scolarizzazione (1.200.000 euro nel 2006), i buoni scuola per i libri (218.000 euro) e l’uso gratuito delle mense scolastiche (nel 2006 le famiglie romane hanno pagato 288.000 euro per le mense). E dulcis in fundo, i finanziamenti a feste, iniziative culturali, vacanze estive al mare e ai monti, pagati da Comune e Municipi, per un totale stimato di 1.700.000 euro. La somma complessiva è di 19.380.000 euro. A questi soldi, però, vanno aggiunti ulteriori fondi del Comune e dello Stato. Si tratta degli interventi straordinari dei vigili e delle forze dell’ordine (72mila euro), delle spese per indagini sui reati commessi da rom (874mila euro), dell’utilizzo gratuito da parte dei rom delle strutture sanitarie, costate alle Asl 360.663 euro.

Per finire, con un’evasione fiscale stimata in 5.200.000 euro. In totale, nel 2006 Veltroni e Prodi per mantenere i nomadi a Roma hanno pagato 26.646.253 euro. Dato che i rom assistiti erano 5.227, per ognuno i romani hanno pagato 5.097 euro.

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