«Di fronte a unespansione urbanistica che ha modificato lambiente e la composizione sociale delle persone che ci vivono, non sono state create strutture operative di integrazione sociale, moderne ed efficienti in grado di cercare soluzioni di coevoluzione o di arginare elementi dinamici potenzialmente pericolosi». Questa è la tesi di fondo che ha portato lOikos , organizzazione di volontariato attiva a Roma dal 1979, alla ideazione di un progetto pilota per affrontare il disagio che i cittadini romani manifestano in forme molteplici e variegate.
Con il contributo dellassessorato ai Lavori Pubblici e alla Riqualificazione delle periferie, lOikos si appresta a realizzare il primo Centro territoriale per la sicurezza e la qualità della vita, nel quartiere di Spinaceto-Tor de Cenci. «Questo è un pezzo di città che è stato soggetto, negli ultimi ventanni, a una serie di trasformazioni urbanistiche e sociologiche che hanno totalmente stravolto il piano urbanistico originale degli anni 60 - commenta lassessore Fabrizio Ghera -. Alla moltiplicazione dei suoi abitanti non hanno fatto seguito strutture pubbliche e private di integrazione sociale, rimaste a livello degli anni 70 e, seppure il quartiere presenta un basso tasso di criminalità, ha portato a una situazione di malessere, accentuato dallassenza di spazi culturali e ricreativi adeguati». «Fatto inammissibile per un quartiere così lontano dal centro storico - prosegue -. Il centro, ovviamente, rappresenta un momento di integrazione al progetto più ampio di riqualificazione urbanistica e infrastrutturale che lamministrazione comunale intende portare avanti con vigore e spirito innovativo».
Tra i primi compiti della struttura, che si avvale di unéquipe composta da sociologi, psicologi, laureati in legge ed esponenti del volontariato, cè unattenta analisi degli effettivi bisogni della popolazione in materia di sicurezza e qualità della vita realizzata attraverso sondaggi mirati. I passi successivi riguarderanno lorganizzazione di eventi culturali e spazi permanenti di approfondimento e confronto, finalizzati anche a una programmazione condivisa degli interventi urbanistici e infrastrutturali.
«Quasi sempre le amministrazioni pubbliche operano scelte senza consultare prima i cittadini. Talvolta sono accettabili, altre volte insostenibili - afferma Enzo Minissi, presidente dellOikos -. Capire cosa ne pensa la gente prima di aprire nuovi cantieri, eviterebbe parecchi conflitti e sprechi di risorse pubbliche.
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