Doveva essere il giorno della verità, sarà soltanto un mezzogiorno di fuoco televisivo per stabilire chi deve tirare la corsa in questo basket che si era stancato della dittatura Montepaschi e crede nella forza dell'Armani che sul più bello si trova troppo piccola, un po' sfortunata e con il rischio di trovare poco e niente sotto il primo albero della cuccagna.
Siena è pronta alla sfida di vertice ed è anche soddisfatta dei suoi cambiamenti, della sua nuova bellezza, della sua incompletezza, le manca pur sempre Malik Hairston, non ha il miglior Stonerook che ha una caviglia sempre gonfia.
Milano ha nuove certezze e qualche fiore che sboccia come il ragazzo Niccolò Melli, ma, ancora una volta negli ultimi tre anni, arriva incompleta all'esame e con tante angosce. Già sarebbe stato difficile andare a Siena e battere i campioni con Pecherov, Maciulis e Petravicius, figurarsi adesso che i tre più grossi mancano all'appello. Adesso la testa gira forte perché se il campionato può anche concederti una o due cadute, è la stagione europea che sta diventando un problema per l'Armani dopo lo scherzetto dal Panathinaikos che ha rimesso in gioco Valencia, dopo aver scoperto che la partita decisiva contro gli spagnoli, partendo comunque dal più 11 della vittoria nell'andata, verrà giocata a Biella, perché la grande Milano non ha un palazzo alternativo al Forum considerando che il Palalido è un cantiere. Certo se a Lubiana vanno in 12.000 e a Milano, Roma e persino a Siena non si superano i 5.000 spettatori allora perché chiedersi il motivo di tante delusioni e bocciature visto che ieri proprio la Slovenia ha avuto l'organizzazione degli Europei.
Ma torniamo alla lizza di oggi nel palazzo senese. Non sarà uno scontro verità, accontentiamoci di questo ballo in maschera che anche nel basket propone l'enigma sulla salute di giocatori troppo sfruttati come capita nel calcio, di questo primo faccia a faccia che darà alla vincitrice, in sala scommesse le quote sono tutte per il Montepaschi, la testa della classifica a metà del girone di andata.
Piero Bucchi, il pilota di Armani, sa di essere in una strana trappola proprio quando si era illuso di aver raggiunto il livello più alto per sfidare i campioni rinnovati. Sa anche, però, di poter avere la mente sgombra, almeno oggi: dovrà sfruttare al meglio la fanteria leggera, intrappolando Siena con una difesa aggressiva, ma non scriteriata perché se azzarderà troppo troverà solo guai inseguendo Bo-Bolt McCaleb, un lampo sul campo che ti obbliga a ritorni sempre più rapidi perché il "nano magico" ha qualche problema in più contro le difese schierate.
Pianigiani non si fida dei pronostici facili, vuole una partita aspra, vuole avere verità che non interessano, al momento, né il demiurgo Minucci, che ha messo tutte le pietre per la chiesa senese dell'avvento tricolore, né Livio Proli il capo struttura del progetto Armani che ha l'umiltà per accettare lezioni da quasi tutti, e la saggezza per sapere che non sarà oggi che scopriremo se il gap con il Montepaschi è stato colmato.
Sanno che è un ballo in maschera, bello vincerlo, ma poi in tasca non ti resterà niente: a Siena di sicuro perché sta pensando ad altro, a Milano forse darebbe una spinta in più prima di vedere se le sue lettere ai signori degli anelli sono state esaudite con il regalo di una sana costituzione di squadra.
L8ª giornata (ore 18.15): Cremona-Caserta 72-63, Cantù-Sassari 98-77, Siena-Milano (ore 11.
Classifica: Siena e Milano 12; Varese, Cremona e Cantù 10; Montegranaro, Bologna, Pesaro, Biella e Sassari 8; Treviso e Avellino 6; Caserta e Roma 4; Brindisi 2; Teramo 0.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.