da Bologna
Un sentiero verde per la semifinale di coppa Italia che oggi vedremo dopo la ripetizione di uno dei tanti Bologna-Milano nella storia di questo basket che a Casalecchio ha visto tanti asinelli ragliare e scalciare.
Siena spodesta Napoli, la Benetton, anche se ogni tanto si stacca da sola la spina, scartoccia come una caramella la Lottomatica che finisce a terra sotto le stangate di Lyday e Goree, passata per la centrifuga quando Bodiroga si è lussato l'anulare della mano destra, e non ha più potuto fare luce nella cantina dove Jasmin Repesa si è accanito, ancora una volta, a fare nozze con fichi secchi come Righetti, Tonolli, Giochetti, Garri, Askrabic e Chatman, per non parlare di Hawkins. Treviso e le troppe lune di una squadra che non ha avuto niente da Shumpert, perché stupirsi?, poco da Lorbek, Nelson, Mordente e Gigli, ma che sulla coppia Lyday-Goree, seguendo lo spartito di Zizis, trovando un Soragna meno stanco del solito, ha guidato sempre, andando in fuga, facendosi riprendere la ruota, ma ogni volta che Roma avrebbe avuto bisogno del colpo giusto questo veniva sbagliato dai soliti noti e Treviso si godeva i regali senza chiedersi se oggi basterà nella semifinale contro Siena che, al momento, sembra la squadra con tutte le lune giuste.
Prima della caduta di Roma, quella di Napoli. Siena punge come un'ape e vola come una farfalla per togliere, con dolcezza, ma anche autorevolezza, la corona della coppa Italia dalla testa dell'Eldo che abdica dando tutto quello che ha, Rocca, come sempre, molto di più (21 p. 13 r.), ma presa in faccia la porta già all'entrata (meno 13) dopo è stato soltanto un faticoso arrampicarsi.
Montepaschi solida in tutto, prima della classe non per niente, oltre il 50% al tiro (28 su 55, 10 su 20 da 3), stabile in difesa, quadrata intorno ad Eze, anche più concreta quando l'area era presidiata da Baxter, felice di vedere Sato ormai padrone in ogni parte del campo, con Forte che, tenuto con la mente fresca, ricama per tutti, mentre Mc Intyre si trova bene in questo ruolo di uomo sentenza: 3 su 5 da 3 quando faceva più male, nelle volte in cui Napoli tornava a vedere una speranza, meno 3 dopo 2'27" del 3° quarto, anche se in questa fase erano Forte e Baxter a rovinare l'orto di Bucchi che ha poco da rimproverarsi.
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