Politica

Sigarette più care per incentivare i giovani a smettere

Da lunedì i pacchetti dovranno costare almeno 3 euro

Federica Artina

da Milano

Nuovi rincari in arrivo in tabaccheria. Da domani le sigarette saranno più care ma, questa volta, il nuovo provvedimento interverrà sulle «bionde» più economiche, imponendo il costo minimo di 3 euro per ogni pacchetto indipendentemente dalla marca. La norma, prevista nell’ultima Finanziaria, mira principalmente a disincentivare l’acquisto di tabacco da parte dei giovanissimi: le marche più economiche, infatti, sono risultate essere quelle più gettonate dai giovani, che pur di cedere al vizio si accontentano della scarsa qualità al minor prezzo possibile.
Da domani dunque niente più Walter Wolf a 2,20 euro, e nemmeno Route 66 a 2,80 euro. Le maggiorazioni varieranno dai cinque centesimi per le Fortuna Blue fino all’euro tondo tondo nel caso delle Cleveland Full Flavour. Per acquistare un pacchetto di sigarette, dunque, bisognerà lasciare nelle casse dei tabaccai almeno tre euro, come spiega anche Sergio Baronci, segretario generale della Fit (Federazione Italiana Tabaccai): «Il prezzo delle sigarette che costano più di 3 euro rimane invariato, mentre le marche che costano di meno passeranno obbligatoriamente a 3 euro». Una semplice operazione di allineamento, duneuq, che per il momento non andrà a colpire i prezzi delle marche più care.
Una manovra comunque ad ampio raggio, che ricadrà sulle tasche di una larghissima fetta dei consumatori abituali di «bionde». Si calcola infatti che il provvedimento colpirà all’incirca un fumatore su ventuno: il provvedimento, come spiega ancora Baronci, «riguarda complessivamente il 4,5% delle marche in circolazione, una trentina in tutto, comprese quelle che sono sotto lo stesso nome». Un’operazione di indubbio impatto, quindi, destinata a colpire i giovanissimi, più abituati rispetto agli altri a comprare sigarette di scarsa qualità purchè a prezzi convenienti.
Era da qualche mese che la notizia circolava negli ambienti istituzionali, tanto che già lo scorso mese di dicembre l’Antitrust aveva reso noto la sua posizione fermamente contraria rispetto ad un’iniziativa che il Garante non esitò a definire «in evidente contrasto con la normativa a tutela della concorrenza». Una lamentela che Baronci ha contestato duramente: «L’Antitrust non ha poteri legislativi - ha commentato il segretario della Fit -. Questa legge è controversa dal momento che già esiste una tassa minima». L’esempio viene proprio da altri Paesi Europei: «Questa norma esiste già in altri Stati dell’Ue: in Francia, per esempio, un pacchetto di sigarette non può costare sotto i 4 euro e mezzo». «Ci sono anche nazioni come la Germania, però - avverte il ministro Sirchia - che si rifiutano di adottare una linea di condotta rigida. Il loro messaggio alle multinazionali è chiaro: “altrove ci sono i divieti, venite da noi”».
E da domani entrerà in vigore anche un altro provvedimento: lo stop alla pubblicità delle sigarette sulle vetture di Formula Uno, sport seguitissimo anche dai più giovani.

«Un ulteriore passo importante in una battaglia che sarà ancora lunga - conclude il ministro -, dimostrazione che da uno sport ricco e legato a doppio filo agli interessi delle multinazionali può arrivare un messaggio importante».

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