Sguardo fiero, temperamento deciso e una radicata propensione al volontariato. Ilaria Buitoni Borletti, 54 anni, signora dellalta borghesia industriale milanese, è il nuovo presidente del Fondo ambiente italiano. È lei che ha raccolto il testimone da Giulia Maria Mozzoni Crespi. «Questa nomina mi permetterà di occuparmi delleccellenza del Fai in una fase oscura per lItalia, di perdita dei riferimenti etici e civili - ha commentato il neopresidente - Le mie radici culturali, come quelle di Giulia Crespi, affondano in quella borghesia lombarda che ha fatto dellimpegno civile una tradizione». Ilaria Borletti, già membro del Cda della fondazione dal 2008 e presidente regionale Fai dellUmbria dal 2007, da sempre si divide tra Milano, dove è nata, lUmbria dove abita con il marito e lInghilterra in cui dirige alcune società nel settore editoriale e dellhigh-tech. La sua attività principale però si rivolge al non profit, nellambito di onlus come lAmref, per la salute in Africa, il Summit della Solidarietà e il Borletti-Buitoni Trust, che si occupa di promuovere giovani concertisti di musica da camera nel mondo. Importante anche lattività in Africa, che per dieci anni lha vista impegnarsi come volontaria in un centro ospedaliero del Nord Kenya.
Lannuncio ufficiale della nomina è avvenuto ieri, a Villa Necchi Campiglio, uno dei gioielli artistici della fondazione, alla presenza dei consiglieri e soci più importanti, e naturalmente di Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai nel 1975, che resterà presidente onorario con delega allAmbiente. «Lascio la carica a Ilaria Buitoni Borletti, che saprà dare continuità al mio operato ha annunciato Crespi . Sono sicura che con la sua esperienza nelle onlus e il suo senso manageriale, di gran lunga superiore al mio, porterà il Fai a traguardi anche più importanti di quelli raggiunti finora». Due donne, una sola missione. Entrambe appartengono allimprenditoria storica lombarda, laica e illuminata; entrambe hanno un passato nel mondo dellimpresa e del volontariato. Da un lato Giulia Crespi: 86 anni portati con eleganza e temperamento battagliero, erede di una delle più importanti dinastie editoriali dItalia che resse fino al 1974, prima di darsi allecologia e alla tutela dei bei artistici. Dallaltro Ilaria Borletti, la cui famiglia è storicamente legata alla Rinascente, fondata dal nonno, e a quella borghesia milanese che si interessa alla sua città in modo concreto e mai invadente. Il passaggio di consegne è avvenuto ieri mattina, in consiglio di amministrazione.
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