Per il sindacalista la pensione è baby

«Il sindacalista? Un mestiere fondato sugli appuntamenti» ha detto Alberto Asor Rosa. Eppure chi lo fa sembra logorato dal lavoro. D’altronde, poveretti, c’è chi ha cominciato nel sindacato già a 14 anni, come giura di aver fatto l’ex segretario aggiunto Cgil Ottaviano del Turco. In buona compagnia, per la verità. Perchè quando nel 1974 passò la cosiddetta legge Mosca, che riconosceva i contributi pensionistici a chi avesse prestato la propria opera in nero nel dopoguerra, di sindacalisti in tenera età ne spuntarono come funghi. All’Inps arrivarono 19mila e 500 domande, poi altre 6mila. Il governo rispose prorogando la scadenza di legge, e bastò per farne piovere sull’Istituto di previdenza altre 15mila domande.

Alla fine si scoprì che c’erano 40mila e 500 ex sindacalisti da mettere in regola. Tra di loro, manco a dirlo, tutti i pezzi da novanta del sindacato. Oltre a Del Turco, gli ex Cisl Franco Marini, Sergio D’Antoni e Bruno Trentin, Fausto Bertinotti (ex Cgil) e Pietro Larizza (Uil).

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