
«Ciò che era una promessa è diventata realtà vivente: l'Orchestra Sinfonica di Milano ha compiuto passi audaci, non solo mantenendo le sue ambizioni, ma superandole con slancio. Non siamo soltanto un ensemble, siamo una famiglia musicale unita da uno scopo e da una passione comuni». Con queste parole Emmanuel Tjeknavorian ha presentato la Stagione 2025/2026, la seconda che lo vede nel ruolo di Direttore Musicale dell'Orchestra Sinfonica di Milano dopo aver ricevuto il Premio Abbiati come Miglior Direttore d'Orchestra da parte dell'Associazione Nazionale Critici Musical.
Sarà un programma intenso con 26 produzioni sinfoniche (che prenderanno il via il 14 settembre), un affascinante viaggio nella grande tradizione romantica, con due vette del repertorio ottocentesco: la Quinta sinfonia di Ciajkovskij e il Primo concerto per pianoforte di Brahms. Previsti anche 6 appuntamenti di musica da camera al Teatro Gerolamo e altri 3 appuntamenti cameristici all'Auditorium di Milano di Largo Mahler, oltre a 2 appuntamenti di musica corale. «Questa Stagione non è una prosecuzione, è un'ascesa - ha sottolineato i direttore - Con ogni prova, ogni concerto, ogni respiro condiviso, i nostri musicisti si sono spinti oltre, verso nuove vette. La loro dedizione, la loro disciplina e il loro cuore hanno affinato e innalzato l'eccellenza dell'Orchestra, aprendo un nuovo capitolo di vitalità artistica e di riconoscimento». Tjeknavorian spiega di aver curato «una seconda Stagione che riflette questo slancio: audace nel respiro, ricca di colori e senza paura della sorpresa. Accanto ai capolavori senza tempo, troverete opere che provocano, che interrogano, che bruciano d'urgenza. Ci apriamo alle voci del presente e agli echi del passato, sempre con l'obiettivo di trasformare ogni programma in un dialogo vivo con voi, con la nostra città, con il mondo. I nostri artisti ospiti non sono stati scelti solo per la loro eccellenza, ma per il fuoco che portano con sé. Sono anime affini, attratte dallo stesso ardore che alimenta la nostra vocazione musicale. Insieme, non vogliamo solo suonare: vogliamo accendere qualcosa in ogni ascoltatore, qualcosa che duri, qualcosa di vero».
Ed è un profondo rapporto con la città quello che fa da sfondo a questa attività: «Milano resta il nostro palcoscenico, la nostra musa, il nostro battito. In questa città in perenne movimento, offriamo momenti di quiete, di rivelazione, di connessione». Ecco che l'offerta di musicisti spazia dai più giovani, come Diego Ceretta, Andrea Obiso, Dominik Wagner, Sebastian Bohren, Sarah McElravy, Tom Borrow e Kiron Atom Tellian, fino alle leggende, i musicisti che hanno all'attivo carriere lunghe e di grande prestigio, come Rudolf Buchbinder, Christoph Eschenbach, Marko Letonja, Fabio Biondi e Katia e Marielle Labèque.
Un'offerta musicale «pensata per abbracciare tutto il nostro pubblico, dai più esperti ed esigenti, ai curiosi, ai fedeli e appassionati - ha sottolineato Ambra Redaelli, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi - È una proposta che, all'interno del grande sinfonismo, appaga la tradizione, pur essendo giovane e stimolante».