nostro inviato a Vicenza
Gente previdente, gli americani. Laccordo con il governo italiano per ampliare la base militare di Vicenza non è ancora perfezionato, ma la Marina militare Usa non perde tempo e ha già avviato la procedura che porterà ad assegnare i lavori. Il 17 novembre ha pubblicato su internet una cosiddetta «presolicitation notice», cioè lavviso di un prossimo bando per assegnare le opere. Le imprese interessate hanno tempo fino al 6 marzo per segnalarsi e chiedere informazioni. La torta da spartire è allettante, il bugdet riportato dal capitolato è pari a 310.150.000 euro. Fra le prime a registrarsi nel sito di «e-solicitation» (cioè «invito elettronico») del Naval Facilities Engeneering Command della Us Navy ci sono tre coop, i colossi delledilizia rossa: la Cmc (Cooperativa muratori cementisti) di Ravenna, la Cmr (Cooperativa muratori riuniti) di Ferrara e la Ccc (Consorzio cooperative costruzioni) di Bologna.
Le coop sono dunque pronte a mettersi al soldo del governo di George Bush per costruire la caserma allaeroporto Dal Molin contro la quale si scaglia la sinistra radicale. Non è una novità: la Cmr da anni lavora per lAviazione americana nelle basi aeree di Aviano (Pordenone), Camp Darby (Livorno) e nella stessa Vicenza. In Toscana ha un contratto per la manutenzione completa della base, stesso incarico per il «Villaggio della pace» di Vicenza (dove vivono le famiglie dei soldati), invece in Friuli la Cmr ha recentemente costruito un giardino dinfanzia, il centro benessere, la Clubhouse del campo di golf, la centrale di comunicazione (lintervento edile più importante) e ne ha ristrutturato lingresso principale. Dal fitness al golf al kinderheim, le truppe a stelle e strisce di Aviano si rilassano grazie ai muratori delle coop.
«Money is money», si dice. Mentre i pacifisti occupano stazioni e lanciano pomodori, mentre nei partiti della sinistra fioccano le prese di distanza (proprio laltra sera sono giunte 84 autosospensioni dalla Quercia di Vicenza dopo lanaloga decisione del direttivo provinciale della Margherita) e il governo è scosso da critiche e polemiche da ogni parte, i giganti delledilizia cooperativa tifano perché laffare vada in porto. E si preparano a partecipare alla gara dappalto per il raddoppio delle strutture che consentiranno lunificazione della 173ª brigata aviotrasportata alla periferia di Vicenza.
Sono 76 (fino a ieri) le imprese che si sono registrate al capitolato numero N33191-06-R-3229 per avere informazioni. Cè di tutto, dalle ditte di serramenti (Schuco) a quelle di antifurti, dagli studi di progettazione ai numeri uno delle telecomunicazioni (Fastweb, Telecom Italia, Siemens), dalle ditte vicentine e trevigiane a imprese straniere (francesi, svizzere, tedesche, ceche, americane), fino ai grandi «general contractor» come Rizzani de Eccher, Bonatti, Pizzarotti, Protecno. E anche Ccc, Cmr e Cmc, tra le prime a iscriversi sul registro elettronico del Navfac: lhanno fatto nei primi tre giorni successivi alla pubblicazione della «presolicitation notice».
Il capitolato del Comando per le opere ingegneristiche della Marina statunitense dal titolo «Multiple Facilties Complex, Vicenza, Italy» è tutto alla luce del sole, consultabile al sito www.esol.navfac.navy.mil, come pure lelenco delle società interessate ai lavori. Esso riporta i requisiti richiesti alle imprese per la partecipazione, i criteri di selezione e la lista di ciò che devessere costruito, anche se mancano i dettagli: case, magazzini, supermercati, strade, mense, impianti sportivi, negozi, un ufficio postale, un hotel, parcheggi, lavanderie, passaggi pedonali e aree verdi, recinzioni e controlli agli ingressi. «Il Comando del Navfac ha in programma di pubblicare una gara per la selezione di offerte al massimo ribasso - si legge -. La data prevista è gennaio 2007 previa approvazione delle autorità italiane competenti». Alla scadenza del preavviso di bando, cioè le 14 del prossimo 6 marzo, la Us Navy farà scattare un periodo previsto di circa 100 giorni al termine del quale assegnerà i lavori.
Le proteste e i cortei non disturbano dunque i «business plan» delle coop rosse e non fermano le autorità americane. Laltro giorno il console statunitense a Milano, Deborah Graze, è stato a Vicenza per colloqui con il sindaco, il presidente della Provincia e il prefetto.
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