Solidarietà a Veronica Lario, «lasciata sola da tutti in questa triste vicenda». Lappello del consigliere provinciale verde Angelo Spanò risuona solenne, nella vetusta sala di Palazzo Spinola, mentre i colleghi membri dellassemblea sembrano preoccuparsi a senso unico del caso Di Pietro-Napolitano, la querelle esplosa - nel febbraio scorso, complimenti alla tempestività... - per le accuse rivolte dallex magistrato al Capo dello Stato. Allora il leader di Italia dei valori aveva tacciato Napolitano di comportamento non propriamente consono allistituzione: «Lei dovrebbe essere arbitro - aveva tuonato Tonino, mutuando il lessico dalla fede calcistica piuttosto che dallabituale semantica molisana -. A volte però si ha limpressione che lei sia poco arbitro e poco terzo». Censure rievocate laltro giorno in Provincia dal consigliere Daniele Biagioni dellUdc, con lintenzione di far esprimere dai colleghi il massimo della solidarietà al Quirinale, e, già che ci siamo, anche al presidente del consiglio regionale, Mino Ronzitti, colpevole, per i dipietrini e il resto della sinistra, di aver difeso Napolitano.
La prospettiva si è scontrata subito con la forza della maggioranza che ha eccepito nel metodo e nel merito. «Cè ben altro da discutere - è stato il coro unanime -. E poi siamo troppo in ritardo, stiamo perdendo tempo su una questione già risolta e su una mozione strumentale e faziosa». Inutili le ragioni espresse e reiterate da Biagioni e dal centrodestra. Piuttosto che solidarizzare con Napolitano e Ronzitti - è intervenuto Stefano Ferretti, dellIdv - dovremmo «esprimere solidarietà al giornalista Enrico Mentana, che è stato licenziato per aver dato ospitalità a Di Pietro a Mixer».
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