Cronaca locale

Smog, per tre domeniche «quasi» tutti a piedi

Smog, per tre domeniche «quasi» tutti a piedi

Marcello Chirico

Meno ore e meno limitazioni. Saranno all’insegna di una maggiore elasticità i tre blocchi del traffico antismog previsti per il prossimo inverno in Lombardia. «Desidererei tanto che la gente la smettesse di intendere quelle giornate come all’insegna del divieto: perché se è vero che durante i passati blocchi totali del traffico assistevamo ad un abbassamento repentino dei livelli di Pm10, è altrettanto vero però che quel miglioramento incideva pochissimo sull’andamento ambientale complessivo. Quindi, vietare del tutto serve a poco», è la filosofia che anima il neoassessore regionale all’Ambiente Domenico Zambetti ed espressa attraverso il «piano d’azione» antiinquinamento studiato dal Pirellone per l’inverno 2005-06.
Un piano decisamente più soft degli anni precedenti, limitato a sole tre domeniche, con orari di blocco di 2 ore più corti e soprattutto minori limitazioni per gli automobilisti: potranno infatti circolare non solo quelli a metano ed elettrici, ma (novità) anche i modelli ecologici «euro 4» (sia a benzina che diesel) immatricolati a partire dal 1° gennaio ’93 così come le moto a quattro tempi. In pratica, la maggioranza dei mezzi privati. Le domeniche dei blocchi, che si chiameranno «Giornate dell’ambiente», sono già state individuate: 13 novembre 2005, 15 gennaio e 19 febbraio 2006. La circolazione verrà limitata dalle 9 alle 19 (e non più dalle 8 alle 20).
Confermato invece il blocco a oltranza in settimana (con esclusione delle giornate festive infrasettimanali) delle auto non catalizzate. Per loro il divieto di circolazione sarà dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19: partirà dal 2 novembre e si interromperà il 23 dicembre 2005, riprenderà dal 9 gennaio e finirà il 3 marzo 2006.
«Proprio perché le famiglie tornino a riappropriarsi delle domeniche - aggiunge Zambetti - stiamo studiando eventi da realizzare nei parchi delle zone critiche durante i blocchi, momenti di riflessioni con esperti d’ecologia. Visto che spesso siamo noi a recarci all’estero per capire cosa fanno gli altri per migliorare l’ambiente, mi piacerebbe tanto che per una volta venissero da fuori a spiegarci le loro ricette. Nei nostri bei parchi».
Zambetti punta molto anche sul contributo virtuoso dei cittadini «soprattutto - dice - per quanto riguarda il riscaldamento domestico: anziché 20, il grado termico dovrebbe essere abbassato a 18 gradi. Oltre a combattere lo smog, alleggerirebbe le bollette di almeno il 7 per cento».

Ma i verdi sono già sul piede di guerra: «È un piano più filosmog di quello precedente».

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