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Snam e il ruolo del gas naturale nel mix energetico del futuro Investimenti e strategia al 2030

L'ad Alverà illustra i piani. In Italia risorse annuali per 1 miliardo. Ecco i cinque pilastri della crescita

Riccardo Cervelli

Mille cantieri aperti in tutta Italia, oltre 2.000 aziende qualificate che forniscono prodotti e servizi, e investimenti per circa 1 miliardo di euro l'anno (5 miliardi tra il 2017 e il 2021 nel nostro Paese). Da 75 anni (questo particolare compleanno è stato festeggiato con un Partners' Day al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano), Snam rappresenta una delle prime realtà industriali italiane e tra le prime nel mondo nel settore energetico.

La sua storia è intrecciata con quella dell'economia nazionale del secondo Dopoguerra. Nei primi anni Sessanta, l'epoca del «miracolo economico», l'azienda ha iniziato a fornire una delle spine dorsali dello sviluppo industriale e sociale della Penisola, attraverso la distribuzione di un tipo di energia economica, gestibile in modo flessibile (quasi quanto l'elettricità) e pulita (il metano è il combustibile fossile più diffuso che produce meno CO2).

Traguardando il 2030, Snam conferma la propria determinazione a recitare un ruolo da protagonista in un mondo che deve mirare alla «decarbonizzazione» della produzione e dell'utilizzo dell'energia. Snam è convinta che il gas naturale non rappresenta solo il «ponte» ideale verso il futuro all'insegna delle rinnovabili, ma continuerà a rappresentare un ingrediente fondamentale nel mix energetico in grado di ridurre i cambiamenti climatici e l'inquinamento, e allo stesso tempo garantire la soddisfazione delle esigenze energetiche complessive.

La strategia di Snam verso il 2030 che l'ad Marco Alverà ha messo a punto si basa su 5 pilastri. Il primo è «continuare a essere sempre più agili e digitali». Il secondo è «lavorare su ricerca, sviluppo e innovazione per favorire un futuro di lungo periodo al gas». In questo contesto, secondo il timoniere di Snam, un ruolo chiave ha «l'utilizzo del gas nei trasporti». Il terzo cardine della visione aziendale riguarda l'intensificazione dei rapporto tra la società e i suoi partner, anche «per portare insieme le nostre competenze all'estero».

Il quarto pilastro ha a che fare con il tema delle competenze. «Puntiamo a consolidarle con la nostra Snam Academy», precisa l'ad. Sotto il cappello Snam Academy si svolgono tutte le principali iniziative di Snam orientate a creare il contesto adatto per il «cambiamento» con programmi di leadership develepment, coaching e training.

Alla Fondazione Snam è affidato, infine, il quinto punto della nuova strategia Snam, che è quello di «instaurare rapporti ancora più stretti con il territorio e meglio rispondere ai bisogni sociali delle comunità che ospitano le nostre infrastrutture». Secondo Alverà, «Snam vanta ottime relazioni con tutti i territori in cui sono presenti infrastrutture o nuovi cantieri».

Nelle aree in cui vi sono invece opposizioni alle opere, come in Puglia, dove approderà il gasdotto Tap, Alverà è convinto che si arriverà a stabilire un clima sereno.

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