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Somalia, decapitati due ex poliziotti

Gli estremisti islamici somali hanno ucciso sette persone accusate, secondo la legge religiosa, di essere "spie cristiane". L'episodio a Baidoa. Poi la smentita: "Si tratta di agenti di polizia spie del governo centrale, la fede religiosa non è la motivazione"

Somalia, decapitati due ex poliziotti

Mogadiscio - A essere stati decapitati nei giorni scorsi dagli integralisti islamici a Baidoa sono due ex poliziotti somali sospettati di spionaggio in favore del legittimo governo. Un terzo è in prigione e rischia la stessa fine. Lo indicano a Nairobi fonti certe e concordi. Smentito, dunque, che sette persone di fede cristiana siano state decapitate perché sospettate di spionaggio. I tre poliziotti erano stati arrestati circa due settimane fa, dopo che gli integralisti islamici che controllano Baidoa (490 km ad ovest di Mogadiscio, già capitale provvisoria della Somalia) avevano accertato che si erano recati appunto a Mogadiscio dove avrebbero fornito informazioni riservate in cambio di danaro. Due dono stati decapitati pochi giorni fa, il terzo è ancora in prigione.

Integralisti A parere di osservatori attendibili, la notizia diffusasi oggi della decapitazione di sette persone di religione cristiana, rientra in una strategia mediatica degli integralisti, che vogliono così mostrarsi implacabili difensori contro i cosiddetti infedeli.

Comunque gli insorti islamici, ritenuti in larga misura un’emanazione di al Qaida, controllano buona parte della Somalia, e il rischio di un nuovo Afghanistan sulle coste dello strategico Golfo di Aden si fa sempre più concreto.

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